Dopo aver lavorato quest’anno con oltre 4 mila bambini e ragazzi, in una trentina di scuole e aver ospitato in sede una sessantina di allievi tra i sei e i quattordici anni per i vari corsi di avviamento al teatro e alla recitazione loro dedicati, la Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone promuove, riservato ad una decina di questi ragazzi, un master di specializzazione, intitolato Il Gioco delle Maschere, della durata di tre settimane (17 giugno – 5 luglio).
Un progetto che affronta nel modo più concreto l’importante relazione tra arte e artigianato che la Scuola stessa promuove come vettore primario per l’educazione comportamentale dei giovanissimi, nel teatro, nella performance di ogni genere, e soprattutto nella vita. Il corso sarà condotto da Giulia Colussi e Claudia Zamboni, due delle attrici e maestre di teatro (come le chiamano i ragazzi) più esperte della Scuola Sperimentale dell’Attore. Per info: 3409330447
La grande novità è che è stato deciso che, pur non essendo completato l’impegnativo restauro, il Master for Kids sarà realizzato nella nuova sede della Scuola di via Selvatico 26 (dove sorgeva un asilo), nella quale saranno efficienti i servizi necessari, compreso il giardino per pause e merende, e dove i ragazzi lavoreranno nel laboratorio tecnico e nella nuova sala per prove aperte ed incontri. La nuova sede ha anche un’entrata su Vicolo Selvatico, di fronte all’ingresso del parcheggio Oberdan, che gli organizzatori consigliano di utilizzare, informando che i relativi ticket saranno rimborsati, agli iscritti e ai visitatori.
Il mini Master per tre settimane, dal lunedì al venerdì nel periodo 17 giugno – 5 luglio, occuperà i partecipanti ogni mattina con un programma affascinante e giocoso, che parte dalla costruzione di maschere in cartapesta, quelle della Commedia dell’Arte italiana storica, per poi scoprire come si indossano e si portano, imparare come tutto il corpo collabora alla definizione del personaggio, e divertirsi ad inventare come infine questi personaggi giocano insieme nello spazio.
“Essere artigiani della propria espressività – spiegano gli organizzatori della Scuola Sperimentale dell’Attore -, questa è l’idea. Perché poi certamente, con la giusta pratica e il giusto allenamento, l’artigianato diventa una nuova naturalezza, consapevole e matura. Ci si sente liberi, con la maschera, ma anche orgogliosi della disciplina fisica e coreografica che è necessaria, ci si sente danzatori e musicisti del corpo e del comportamento, si è felici di far ridere! Proprio una bella vacanza!”.