Per quarant’anni non è mai mancato a uno spettacolo: la sua presenza discreta, la competenza e l’attenzione che ha sempre messo in quella che da passione si è trasformata in lavoro, ha permesso a Rodolfo Castiglione di lasciare il segno nel panorama culturale della città di Udine e della regione intera. È stato lui infatti – ragioniere di formazione, ma con un grande amore per il teatro – a costituire il Piccolo teatro Città di Udine e a costituire il Teatro Club (nel 1960) per arrivare a dotare la città di un palcoscenico adeguato.
Nel 1970 a Udine fu inaugurato il Palamostre, che ospitò stagioni con i massimi protagonisti dello spettacolo italiano, da Anna Proclemer a Valeria Moriconi, da Carla Gravina ad Alida Valli, da Gino Cervi ad Alberto Lionello, Aroldo Tieri, Gianrico Tedeschi, Giulio Bosetti. Fondatore, assieme a Ciro Nigris, del Palio teatrale Studentesco e promotore dell’Ert, Castiglione ha rappresentato il teatro in Friuli fino alla costruzione del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, di cui è stato il primo direttore. Nei suoi 60 anni di attività in ambito culturale, Castiglione ha conservato atti, documenti, testi, nastri registrati, film e fotografie relative alla storia del teatro, del cinema e della cultura regionale del Novecento, dagli anni Dieci del Novecento fino al 2007, rappresentando quindi cent’anni di storia del Friuli: l’archivio Castiglione oggi è disponibile al pubblico nella sede dell’Ert.
Amici di sempre
“Castiglione ha acceso un falò che prima era una fiammella – commenta Giuseppe Bevilacqua, direttore della prosa al ‘Teatrone’ – Ai suoi tempi bisognava avere coraggio per intraprendere un’impresa culturale del genere. E lui è riuscito a creare un pubblico dove prima non c’era niente. Per me è un riferimento: è stato a lui che ho telefonato non appena sono stato nominato direttore artistico a Udine”. Il direttore dell’Accademia Nico Pepe, Claudio de Maglio, conferma: “È riuscito a intercettare le istanze che venivano dai friulani appena usciti dalla guerra e a portare avanti un programma culturale degno di questo nome. È riuscito sempre a coniugare artigianalità e innovazione, costruendo un rapporto di rispetto e attenzione con il pubblico”.
“Con una battuta lo abbiamo sempre definito così: ‘creativo per la ragioneria, ragioniere per il teatro’ – commenta Angela Felice, direttore artistico del Teatro Club -. Il suo modo di fare, riservato e schivo, si completava con l’estrema generosità e l’impegno che ha portato avanti per 40 anni”. na dedizione e un risultato che Udine ha riconosciuto nel 2007, quando Castiglione ha ricevuto il ‘Ventaglio d’argento’. “Probabilmente – conclude la Felice – è arrivato il momento di qualcosa di ufficiale: magari il sigillo della città”.