La Casa della Musica di piazza della Motta, sede della ex biblioteca civica di Pordenone, avrà ufficialmente un nuovo nome. Un nome che risuona nel cuore di tutti i cittadini, con affetto e commozione. Con una deroga speciale da parte del Prefetto per permetterlo a meno di 10 anni dalla scomparsa, il 23 novembre la Casa della Musica prenderà il nome di Elisabetta Imelio.
La compianta musicista, bassista dei Prozac+ e fondatrice insieme a Gian Maria Accusani dei Sick Tamburo, è mancata prematuramente nel febbraio 2020 e il 22 novembre cadrebbe il suo 46esimo compleanno. Da qui, la scelta dell’amministrazione comunale di intitolarle questo rinnovato luogo di incontro, creatività e musica: “Un luogo della musica e dell’anima per l’intera città, senza distinzione alcuna”, lo presenta l’assessore alla Cultura del comune di Pordenone Alberto Parigi.
Un appuntamento ad inviti, all’aperto, che lasci spazio al grande potere comunicativo ed evocativo della musica. A dettare una scelta di questo tipo, gli affetti del cuore, le persone che più la amavano, la famiglia di Elisabetta: la mamma Maria Grazia, la sorella Federica, il marito Francescopaolo Isidoro, il figlio Jacopo, lo zio Maurizio e Gian Maria Accusani, che la conoscevano bene e che sanno cosa avrebbe voluto.
Nell’arena di piazza della Motta alle 18 su un palco con video wall si alterneranno commemorazioni e brevi momenti musicali curati da Accusani e dalla Casa della Musica, interventi della famiglia, testimonianze delle “Donne in rosa”, il gruppo di supporto delle donne operate al seno che ha accompagnato Elisabetta nella dura lotta contro la sua malattia, e l’esibizione della fanfara dei bersaglieri, in quanto Elisabetta era nipote dello storico capofanfara dell’Ottavo Reggimento Bersaglieri Luigi Imelio e figlia del suo successore Giancarlo. In caso di maltempo ci si trasferirà nel vicino ex convento di San Francesco, sempre in piazza della Motta. Al termine della commemorazione verrà scoperta la targa dedicata a Elisabetta, all’esterno della Casa della Musica.
