è una delle stelle del rock del terzo millennio, anche se la sua musica ha le radici salde negli anni ’70, in particolare in quel genere mai passato di moda che è il rock ‘progressivo’. Leader per un quarto di secolo dei Porcupine Tree, protagonista di almeno un paio di progetti (Blackfield, No-Man…), l’inglese Steven Wilson è una delle figure di riferimento della musica internazionale. Cantante, chitarrista, compositore, rock-star anomala, è pure un apprezzato tecnico del suono: a lui si rivolgono alcune band storiche del rock – dai King Crimson ai Jethro Tull – per i remix dei loro album classici.
Il ‘concept’ versione live
Martedì 26 sarà al Politeama Rossetti di Trieste per un evento organizzato da Zenit: l’unico concerto nel Nord Italia del nuovo tour di questo eclettico musicista classe 1967, che ha all’attivo quattro album solisti ‘e mezzo’ (‘4 1/2’ è il titolo dell’ultimo lavoro, fatto di ‘scarti’ da session precedenti) e che nei live dedica una parte importante all’ultimo concept ‘Hand. Cannot. Erase’, proposto quasi per intero. Nel resto del set, brani del passato coi Porcupine Tree, ma anche di quel decennio che per lui – e i suoi fan – è punto di riferimento imprescindibile.
Un genere sempre di moda
Adorato dalle vecchie e nuove generazioni, Wilson rappresenta la summa e la versione contemporanea di un genere mai così ‘vivo’, in Inghilterra e nel resto d’Europa, Italia compresa. Tanti gli appassionati del prog anche in Friuli, dove le band che si dedicano a tempi dispari e arrangiamenti ‘complicati’ sono molte, dai nomi storici (Garden Wall, Sinestesia…) alle nuove leve. Tutti in attesa del grande evento prog dell’estate, la due giorni a Piazzola sul Brenta (Pd) battezzata ‘Close to the moon’, che l’8 e il 9 luglio vedrà protagonisti big storici come Hawkwind, Family, Alan Parsons, Caravan, Rick Wakeman…