Assolto con formula piena dall’accusa di aver agevolato il consumo di sostanze stupefacenti al festival reggae dopo che, in precedenza, la stessa procura aveva chiesto l’assoluzione. Dopo il rinvio del 6 febbraio e quello del 26 marzo, Filippo Giunta, l’organizzatore e Ceo del Rototom Sunsplash, il più grande festival reggae, che si è svolto dal 1994 al 2009 in Friuli, la decisione è stata presa dopo una camera di consiglio di soli 5 minuti.
Il reato di cui Giunta era accusato – e che, in sostanza, aveva condotto all’addio del ‘Sunsplash’ dal Friuli – era riconducibile alla violazione dell’articolo 79 del Dpr 309/90 (la cosiddetta ‘Giovanardi-Fini), contenente il testo unico della legge in materia di disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope: “Chiunque adibisce o consente che sia adibito un locale pubblico o un circolo privato di qualsiasi specie a luogo di convegno di persone che ivi si danno all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope è punito, per questo solo fatto con la reclusione”.
“Oggi celebriamo il trionfo della libertà contro un giudizio ideologico. Il Rototom é innocente: assolto con formula piena!” –è il commento che campeggia sul profilo Facebook del Rototom, nato nel 1994 a Gaio di Spilimbergo, dove si è tenuto fino al 1998 per poi trasferirsi, dopo una breve permanenza a Latisana, vicino a Lignano Sabbiadoro, al Parco del Rivellino di Osoppo: un’area verde di oltre 24 ettari che, da allora, non ha più visto il pubblico delle grandi occasioni (si parla di 100 mila presenze alle ultime edizioni) nelle rare iniziative organizzate.
Nato sulla scia del tradizionale Reggae Sunsplash giamaicano, il Rototom Sunsplash – che nel 2010 ha ricevuto il riconoscimento e il patrocinio dell’Unesco come “evento emblematico del decennio internazionale per una cultura di pace e non violenza”, è tuttora il più importante festival reggae d’Europa. Da quando si è trasferito in Spagna, a Benicassim, ha moltiplicato le già rilevanti presenze registrate nelle 16 edizioni in Friuli, dove aveva approfondito anche temi extra-musicali quali l’antirazzismo, l’antipribizionismo e l’abolizione della pena di morte.
Dal punto di vista strettamente musicale, il Sunsplash ha portato in Friuli nomi di livello internazionale che non si erano mai visti – e in alcuni casi si sono più rivisti! – da queste parti: Ziggy Marley, il figlio più famoso del profeta del reggae Bob Marley, la vedova Rita Marley con le storiche I-Threes e Bunny Wailer, in una delle rarissime date italiane.
Senza dimenticare stelle del passato e del presente del calibro di Jimmy Cliff, Burning Spear, Toots & the Maytals, Lee ‘Scratch’ Perry, Buju Banton, Chaka Demus, Aswad, Steel Pulse, Black Uhuru e tutti gli altri che, nel corso degli anni, hanno contribuito a formare nella cittadella del Rivellino una sorta di enciclopedia vivente della musica reggae: non soltanto quella giamaicana, britannica e made in Usa, ma anche dalla maggior parte dei paesi europei ed extraeuropei, Giappone e Brasile compresi.
Passato dai 2 mila spettatori della prima edizione ai 250 mila di quella del 2014, per la 22° edizione, dal 15 al 22 agosto a Benicàssim, vicino a Valencia, il festival ha già fatto registrare in prevendita un’adesione senza precedenti agli otto giorni di concerti, dibattiti ed eventi sotto il segno della multiculturalità: garantita anche dal pubblico, visto che i biglietti già prenotati provengono da tutti e cinque i continenti.