A Pordenone è il giorno della leggenda del rock Steve Hackett. Lo storico chitarrista dei Genesis – che da anni ha intrapreso una carriera solista – ha ricevuto in mattinata dal sindaco Alessandro Ciriani il sigillo della città, prima di esibirsi in concerto in serata al parco San Valentino per il Blues festival.
“E’ una relazione speciale quella che ho con Pordenone – ha commentato l’ex compagno di avventure di Phil Collins e Peter Gabriel – il primo concerto che ho fatto da voi nel 2009 è stato per me una rinascita dopo un periodo difficile. In passato sono venuto qui anche con la mia anziana madre che si è innamorata di questo posto. L’Italia per me è una specie di casa spirituale, se tutto il mondo fosse come il vostro sarebbe un bel mondo”.
“Consegniamo il sigillo cittadino ad Hackett per la sua capacità di fondere nella musica radici e sperimentazione» ha spiegato un emozionato Ciriani, fan sin da ragazzo dei Genesis. «Il legame di Pordenone con la musica è speciale e profondo. Un rapporto testimoniato dalle tante rassegne, a partire dal Blues festival, dalle sue scuole di musica e dal suo background di città che ha coltivato e coltiva la musica in tutte le sue espressioni, non ultime quelle d’avanguardia. Ecco perché il Comune, consegnando il sigillo ad Hackett, lo conferisce idealmente anche a tutti coloro, giovani e meno giovani, che hanno fatto di Pordenone una città della musica” ha concluso il sindaco.
Oltre a Ciriani, in Municipio con Hackett c’erano il patron del Pordenone Blues Festival, Andrea Mizzau, e il presidente del consiglio comunale Andrea Cabibbo. Una curiosità: l’appassionato discorso d’introduzione alla cerimonia è stato svolto dal professore universitario Lucio Montecchio, l’esperto di alberi che a giugno ha tenuto sul tema una conferenza a Pordenone. Ebbene, in quell’occasione Montecchio aveva espresso al sindaco Ciriani il desiderio, esaudito, di tornare in città per conoscere Hackett, di cui è grande fan.