Venerdì, dalle 22 i The Telescopes vengono a farci visita e a presentare l’ultimo lavoro: “Exploding Head Syndrome”.
The Telescopes sono una storica band inglese di space rock, noise, dream pop e psichedelia formata nel 1987 da Stephen Lawrie e trae ispirazione da artisti come Suicide, Velvet Underground e 13th Floor Elevators.
È ormai passato qualche decennio da quando, nel 1989, gli inglesi Telescopes uscivano con il loro debut album “Taste” catapultandoci in un vortice di psichedelia condita da puro ‘noise rock’, ‘shoegazing’ e chi più ne ha più ne metta. La band di Stephen Lawrie si presentava alle porte degli anni ‘90 “mettendo sul piatto” sonorità taglienti, sperimentali, rumorose e gracchianti, che sfociavano in risonanze influenzate proprio da quel periodo ‘No Wave’, nato nei maturi anni ’70, nel quale atonalità e cacofonia facevano da protagoniste. Dopo una lunga pausa, iniziata successivamente alla pubblicazione del secondo album e durata quasi 10 anni, iTelescopes rinascono dalle proprie ceneri con un’idea molto chiara proponendo, dal 2004 fino al 2015, cinque album caratterizzati da una forte sperimentazione sonora.
Nel 2017 esce “As Light Return” ed è un concentrato di sonorità che ci fa ripercorrere la storia della band. Canzoni quasi ipnotiche come “Down on Me” usano una “furba monotonia” come arma, studiata proprio per tenerci incollati all’ascolto in un viaggio attraverso atmosfere tenebrose e linee vocali baritonali. La perfetta commistione che ne deriva mi porta ad immaginare uno scenario distopico nel quale Lawrie e soci si ritrovano immersi nel caos generale con una calma quasi spiazzante, proprio come se si fossero dati appuntamento nell’occhio del ciclone per una tazza di buon ‘Tea Inglese’. Man mano che si procede all’ascolto ci si rende conto che songwriting e produzione non concepiscono nessun tipo di convenzionalità, mirano anzi alla pura sperimentazione grazie soprattutto a parti di basso distorto e feedback di chitarre impazzite, che risuonano come spilli pungenti nelle orecchie dell’ascoltatore ormai in pura balia della band.
Sabato 16, dalle 23.30, ritorna un’istituzione del clubbing a livello internazionale. Già venuto l’anno scorso grazie, come sempre, a Modular & The Club, Daniele Baldelli è il DJ italiano per antonomasia. È colui il quale ha importato il missaggio su due piatti in Italia e ha proposto le prime miscelazioni tra generi lontani tra loro creando il cosiddetto “Cosmic Sound”. Batacuda e Kraftwerk, afro e batteria elettronica. Baldelli ha personificato con la sua maestria l’ascesa della Baia degli Angeli, è stato la punta di diamante del miglior periodo della club culture italiana e grazie alle sue sperimentazioni è divenuto una figura chiave nel panorama mondiale. In una parola: cosmico.
E’ considerato la leggenda del clubbing italiano ma è anche parte della nostra storia: esattamente un anno fa lo portammo alla nostra consolle in un’epica serata che diede ufficialmente avvio al nostro progetto.
A distanza di un anno, dodici mesi che l’hanno portato in un tour mondiale dagli USA all’Australia, torna lui: Daniele Baldelli!
Per entrambe le serate è previsto un contributo.
Ingresso con tessera Federitalia obbligatoria.
The Telescopes e Daniele Baldelli in Astro Club
Venerdì 15 marzo uno dei massimi esponenti del noise shoegaze. Sabato serata Modular & The Club con il Dj italiano per antonomasia: Daniele Baldelli. Sabato 9 arriva John Paul Keith
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