Quella di questa sera contro l’Asiago (ore 20.30 al PalaVuerich) è per il Pontebba la più classica delle sfide da dentro o fuori. I bianconeri sono, infatti, costretti a vincere per cercare di non dovere quasi matematicamente dire addio alla – remota – possibilità di entrare nei play-off. Il distacco dall’ultimo posto disponibile occupato dal Cortina è attualmente di 17 punti mentre le gare ancora da disputare sono solo sette. Facile intuire come, in caso di sconfitta e contemporanea vittoria del Cortina a Milano, gli ampezzani diventerebbero automaticamente irraggiungibili. Ecco perché le Aquile non possono permettersi di regalare ulteriori vantaggi agli avversari.
Farlo, però, affrontando l’Asiago, attualmente in testa al Relegation Round, complica un po’ le cose. In caso di vittoria, infatti, gli Stellati – reduci dalla convincente vittoria per 6-2 contro il Cortina – sarebbero matematicamente ai play-off rendendo impossibile al Val di Fassa raggiungerli e superarli. Per questo motivo la sfida tra Pontebba e Asiago potrebbe essere una sorta di finale e si preannuncia davvero molto intensa.
Per quanto riguarda i roster, i friulani avranno a disposizione tutti gli effettivi a eccezione di Odoni. In merito agli infortunati di Sachl e Guren (problemi all’inguine), solo la rifinitura di questa mattina potrà sciogliere gli ultimi dubbi sul loro impiego. Weissmann, non impiegato contro Milano a causa di un’influenza, dovrebbe tornare a disposizione di coach Pajic. In casa Asiago, sicuro assente sarà Miglioranzi appiedato per un turno dal giudice sportivo. Durante la regular season percorso netto per l’Asiago che si è imposto per quattro volte in altrettanti incontri. Nei primi tre casi, si è assistito a sfide molto combattute con due vittorie per 3-2 (una all’overtime e l’altra agli shoot-out) e una per 4-3. Solo nell’ultima giornata della fase regolare gli Stellati hanno avuto vita facile chiudendo il match sul 5-1. La quaterna arbitrale che dirigerà l’incontro è composta da Andrea Benvegnù e Karl Pichler coadiuvato da Marco Bettarini e Lorenzo Calligaro.