Un caso che sta facendo discutere. E che ha acceso – purtroppo in chiave negativa – i riflettori della stampa nazionale sulla divisione calcio femminile della Lnd. La querelle verte sulla gaffe sessista del presidente della Lega nazionale dilettanti, Felice Belloli, che, in occasione della riunione del 5 marzo del consiglio di dipartimento del calcio femminile, avrebbe pronunciato una frase, riportata a verbale, a dir poco sconvolgente: “Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche”. Un commento talmente esplicito e pesante che, comparato con l’ormai noto ‘opti poba’ del suo predecessore Carlo Tavecchio, fa apparire quest’ultima espressione come una ‘bambinata’.
L’episodio, che risale a più di due mesi fa, è stato ‘smascherato’ in questi giorni. Una tempistica quanto meno sospetta, come conferma Vincenzo Picheo (nella foto), anima della Graphistudio Tavagnacco e consigliere nazionale del Dipartimento calcio femminile in seno alla Lnd. “Ero presente alla riunione e non ho assolutamente sentito queste parole. Lo stesso dicasi per altri colleghi che erano con me a Roma. Ho la netta sensazione, insomma, che si tratti di una polemica strumentale, costruita ad arte per risolvere ‘questioni’ interne alla Lega. Quello che mi dispiace è che tutto quello che è stato detto e scritto in queste ore non fa assolutamente bene a chi, come noi, si spende da anni per far crescere il calcio femminile”.
I FATTI. Picheo racconta che, in sede di approvazione del verbale della seduta, ai consiglieri non è stato fornito il documento ufficiale. “Ci è stato detto di votare in base alla bozza ricevuta via mail, nella quale non c’era traccia di quella frase. Non spetta a me spiegare cosa sia successo nel frattempo e cosa abbia portato alla modifica del documento che avevamo visionato. Ma è chiaro che si tratta di un episodio molto spiacevole, che prefigura l’ipotesi di falso in atto pubblico. Vedremo cosa dirà in merito la Procura Figc, alla quale sono già state recapitate le carte”.