A San Vito aveva stupito tutti quattro stagioni fa, quando mise dentro 30 reti in 34 partite divenendo il capocannoniere del girone C dell’Interregionale. Enis Nadarevic, bomber bosniaco classe ’87,si è ripetuto poi a Varese in serie B. Non in una squadra qualsiasi, ma nella formazione che con Sannino in panchina era arrivata a un soffio dalla serie A, anche grazie ai gol di Neto Pereira, il brasiliano ex Itala San Marco.
Risolti con qualche fatica i problemi di tesseramento, Nadarevic aveva conquistato la fiducia dell’allenatore, fino al primo gol da professionista contro il Piacenza all’ultima giornata e alla prestazione stellare nel ritorno playoff (perso) contro il Padova nel 2011. Altra stagione di conferme quella passata, che faceva sperare il ragazzo di finire nel massimo campionato nazionale.
Oggi quel sogno si è avverato, visto che Nadarevic, passato nei giorni scorsi dal Varese al Genoa, ha debuttato in serie A, entrando in campo al 70’ al posto di Immobile. Peccato per il risultato: il debutto contro il Catania ha viso il Grifone soccombere per 2-0. Per Nadarevic, lanciato dal friulano Luigi Delneri (esonerato in serata per Ballardini), le occasioni per rifarsi non mancheranno.
Ma per scoprire l’origine del fenomeno bisogna riavvolgere il nastro ad alcune stagioni fa. Alla Sanvitese, Nadarevic ci gioca da tre stagioni e ha collezionato 9 reti. In panchina arriva Gianni Tortolo, che prende in mano una squadra travagliata da guai societari che tutti davano per spacciata già ad agosto.
“Il morale non era alto – ricorda Tortolo – e Nadarevic era un po’ demotivato. Per mancanza di punte, ho fatto di necessità virtù facendolo giocare da prima punta. L’esperimento aveva dato buoni frutti ma poi c’è stata l’esplosione di Mario Garlatti, classe ’92, che ho piazzato al centro dell’attacco, dirottando Enis esterno alto nel 4-3-3. Può giocarea sinistra o a destra, ma è in questa corsia che dà il massimo, perché finge il cross e rientra sul suo piede, il sinistro, e può calciare. In quel modo ha fatto 7-8 gol”.
Una stagione da incorniciare che gli è valsa la chiamata al neopromosso Varese in B. “Il suo cambiamento? Dipende dalla voglia di arrivare. Il suo sogno è vivere grazie al calcio e ci sta riuscendo. E poi è uno che si sacrifica molto e sa cos’è l’umiltà”. Anche Tortolo deve aver goduto nel vederlo ottenere il grande traguardo. “Che dire, sono felice di vederlo giocare così a quei livelli”. Sulla serie A, Tortolo era stato buon profeta già due anni fa: “Enis può arrivarci: se continua con questa fame, nulla gli è precluso”.
Daniele Micheluz
20 gennaio 2012