Scalare la quattordicesima vetta più alta del pianeta ed attraversare Tibet, Nepal e India in bicicletta. Il tutto in solitaria. Questa, la prossima impresa di Danilo Callegari, lo straordinario atleta esploratore di Bannia di Fiume Veneto che, oggi, nella sala stampa della Provincia di Pordenone, ha presentato il suo nuovo progetto Shisha Pangma. Callegari, alpinista professionista e grande appassionato di sport estremi, insignito recentemente agli Adventure Movie Awards di San Candido (importante festival sull’avventura e sulla montagna) con il Gold Beard (la Barba d’Oro) come miglior avventuriero dell’anno, partirà il prossimo martedì 3 settembre per una nuova ambiziosa avventura: raggiungere la vetta dello Shisha Pangma (8.027 m, Himalaya, Tibet) in solitaria e senza l’uso di ossigeno, per poi percorrere in bici i 4.500 chilometri che separano la catena Himalayana da Kanyakumari, all’estremo sud dell’India.
Ancora una volta, Callegari, in questa sua nuova impresa, porterà i colori della Provincia, rinnovando un legame, ormai imprescindibile, come sottolineato, dal presidente Alessandro Ciriani: “Noi abbiamo sposato la causa di Danilo perché è un ragazzo semplice che in ogni sua avventura dimostra a tutti noi come solo dietro al sacrificio possa esserci il raggiungimento di grandi obiettivi”. Un esempio, quello offerto da Callegari, soprattutto per i più giovani: da qui, l’invito del presidente Ciriani ad una maggiore coinvolgimento nelle vicende di Danilo in particolare da parte delle scuole oltre che delle diverse realtà ed istituzioni del territorio.
IL PROGETTO. Il suo progetto più ambizioso è il 7Summits Project Solo: raggiungere la cima delle sette vette più alte di tutti i continenti unendo all’impresa alpinistica altre discipline outdoor estreme. A oggi ha portato a termine con successo la spedizione in Sud America (South America Extreme 2011) e quella in Europa (Europe Extreme 2012). Danilo ora scalerà lo Shisha Pangma da solo e in completo stile alpino, senza avvalersi di ossigeno supplementare, di portatori d’alta quota, né di corde fisse. Salirà la quattordicesima montagna più alta della terra lungo la parete nord, seguendo la via Ochoa, aperta nel 2006 dal grande e compianto alpinista spagnolo Inaki Ochoa. Una volta sceso, attraverserà in bici il Nepal e l’India, fino a raggiungere Kanyakumari, punto più a sud del Paese dove il mare Arabico, l’oceano Indiano e il mare del Bengala si uniscono. Viaggerà per 4.500 chilometri, in solitaria, in sella alla sua bicicletta, attrezzata con tutto l’occorrente per sopravvivere in autonomia nelle zone remote e isolate che incontrerà lungo il suo percorso.
Il termine della sfida è prevista a fine dicembre. “Adoro misurarmi con me stesso in condizioni psico-fisiche difficili, scoprendo luoghi incontaminati dove la Natura fa da padrona, e la vita, per gli esseri umani, è ai limiti dell’impossibile” ha ribadito Callegari. L’obiettivo è di unire la testa con i piedi dell’India.
Dall’Himalaya a Kanyakumari, estremo punto sud dell’India “dove si incrociano, come dicono gli indiani, i tre mari”. Una nuova impresa che, a soli pochi mesi dall’Europe Extreme 2012 (avventura europea durata tre mesi, con partenza dalla Russia fino a Pordenone in sella a una bicicletta e scalata in stile alpino del Monte Elbrus che, con i suoi 5.642 metri è la montagna più alta d’Europa) e il Progetto Magellano 2013 (tentativo purtroppo andato in fumo, di attraversare a bordo di un kayak, l’intero Stretto di Magellano nella Patagonia Cilena che Callegari ha già messo in conto di riprovare) metterà ancora una volta a dura prova la sua capacità di adattamento a situazioni ambientali estreme e molto diverse tra loro, combinando ancora una volta discipline sportive diverse. Il tutto, all’insegna dell’esplorazione della Natura in condizioni estreme al fine di conoscere meglio se stesso e testare i propri limiti.