Un’opera che rappresenta un omaggio del paese carnico alla montagna che l’ha reso celebre nel mondo grazie al ciclismo e alle imprese nelle tappe del Giro d’Italia. Così è stato definito l’arco dello Zoncolan in legno lamellare, che è stato inaugurato oggi a Ovaro alla presenza delle autorità e della popolazione locale. Nel corso della breve cerimonia, il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello ha ricordato come lo Zoncolan rappresenta il brand più convincente del Friuli Venezia Giulia e una vera risorsa per lo sviluppo del turismo in montagna.
L’arco che supera la strada che s’inerpica verso la località di Liariis simboleggia la porta della tappa più dura del Giro d’Italia. E’ costato sessanta mila euro nell’ambito dei 470 mila di fondi comunitari che sono stati spesi per la riqualificazione della piazza centrale di Ovaro. L’opera, è stato evidenziato alla cerimonia alla cui presero parte numerosi bambini, vuole però essere anche un simbolo del futuro sviluppo della Carnia: in tal senso, come sottolineato dal vicepresidente regionale, nella frastagliata offerta turistica della montagna friulana, dovrebbe rappresentare un elemento d’unione, sul quale lavorare in modo continuativo. Per rafforzare tale indirizzo di sviluppo del territorio il taglio del nastro dell’arco è stato fatto proprio dai giovani.
L’incontro arricchito da musiche eseguite dalla Brigata Alpina Julia, ha visto gli interventi del ct della nazionale ciclismo Davide Cassani, del giornalista Antonio Simeoli e del patron delle tappe friulane, Enzo Cainero. Il sindaco di Ovaro, Romeo Rovis, ha ringraziato i volontari per il lavoro svolto in occasione del Giro d’Italia, che quest’anno avrà come protagonista lo Zoncolan, il 31 maggio, per la penultima tappa al via da Maniago.