Una testimonial d’eccezione: Fiona May, plurimedagliata lunghista e triplista e autentica star della nazionale italiana di atletica leggera, sarà a Udine il 12 maggio come madrina della “Giornata dello sport integrato”, manifestazione organizzata da Special Olympics Fvg in collaborazione con Csen Fvg (centro sportivo educativo nazionale) e Asu Associazione sportiva udinese.
Fondamentale, per l’adesione all’iniziativa da parte della May, l’interessamento di Alessandro Talotti, candidato al consiglio comunale di Udine con la lista civica siAmo Udine a sostegno del candidato sindaco Vincenzo Martines e per dieci anni atleta di punta della nazionale di salto in alto rappresentando l’Italia in due Olimpiadi e numerosi campionati nazionali e internazionali. “Quando l’Asu mi ha parlato della volontà di organizzare una giorno di sport integrato con persone con disabilità, ho subito pensato che fosse necessario un testimonial che sapesse avvicinare il grande pubblico, ma anche che avesse in sé tutti quei valori che concorrono a rendere l’evento un giorno speciale. Per questo ho chiamato Fiona e le ho spiegato l’idea: lei da subito è rimasta entusiasta dell’iniziativa tanto da spostare un impegno internazionale per stare con noi a Udine in un giorno che per i ragazzi sarà indimenticabile”.
L’importante esperienza nel mondo dello sport ad alti livelli, ha permesso a Talotti di conoscere moltissimi atleti di fama internzaionale, tra cui la stessa Fiona May.
“Mi fa molto piacere partecipare a questo evento che dimostra quanto in Italia, da Nord a Sud, ci sia una grande sensibilità”. Così dichiara la May, che ha esordito con la maglia azzurra agli Europei di Helsinki, saltando fino a 6 metri e 90, misura che le vale la medaglia di bronzo. Inizia, così, un periodo di grandi successi sotto i colori dell’Italia. Nonostante le sue incredibili doti, l’atleta non ha mai difettato in umiltà anche nel ritenere lo sport un veicolo fondamentale di iclusione.
“Lo sport è per e di tutti: dobbiamo tutti, per razza, genere e capacità fisiche e intellettive avere le stesse possibilità di praticarlo. Con questa giornata si dà un aiuto ma anche un bell’esempio e per questo ringrazio gli organizzatori e Alessandro, un grande atleta e un grande amico, bravissimo e sensibile. Noi siamo consapevoli di essere stati fortunati a gareggiare nel mondo dell’atletica mondiale e ora è fondamentale appoggiare la cultura sportiva attraverso la nostra competenza ed esperienza”.
BIOGRAFIA. Esordisce con la maglia azzurra agli Europei di Helsinki, saltando fino a 6 metri e 90, misura che le vale la medaglia di bronzo. Inizia, così, un periodo di grandi successi sotto i colori dell’Italia Fiona May vince l’argento in Coppa Europa a Villeneuve-d’Ascq e soprattutto l’oro ai Mondiali di Goteborg, in Svezia, nel 1995, con la misura di 6 metri e 98; l’anno seguente, alle Olimpiadi statunitensi di Atlanta, deve accontentarsi della medaglia d’argento, ma i 7 metri e 02 saltati corrispondono al nuovo record italiano.
Un altro record nazionale si materializza nel 1997 a Parigi, in occasione dei Mondiali indoor: nella capitale francese la May salta fino a 6 metri e 86, portandosi a casa l’oro e stabilendo il primato italiano al chiuso. I trionfi non finiscono qui, comunque: ai Mondiali all’aperto di Atene Fiona vince il bronzo saltando fino a 6 metri e 91, la stessa misura che nel 1998, agli Europei indoor di Valencia, le vale l’oro e il nuovo record nazionale. In quel periodo, per altro, ottiene risultati significativi anche nel salto triplo, come l’oro ottenuto in Coppa Europa a San Pietroburgo, in Russia, che le vale l’ennesimo primato italiano.
Gli Europei di Budapest, invece, le regalano l’argento, con una misura di 7 metri e 11 che rappresenta un altro primato italiano. Altri secondi posti arrivano da Siviglia, in occasione dei Mondiali del 1999, e da Sydney, durante le Olimpiadi del 2000. Quell’anno, Fiona viene nominata Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana da Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2001, dopo essere arrivata terza in Coppa Europa a Brema e quarta ai Mondiali indoor di Lisbona, in Portogallo, l’atleta italiana di origini britanniche regala l’ultimo acuto della sua carriera ai Mondiali outdoor di Edmonton, in Canada, saltando fino a 7 metri e 02 e conquistando la medaglia d’oro iridata.
Dopo la nascita della figlia Larissa, nel 2002, e la conseguente pausa obbligatoria all’attività agonistica, seguono, nel 2003, la Coppa Europa disputata in casa, a Firenze (arriva un bronzo), e i Mondiali di Parigi, che la vedono piazzarsi al nono posto, mentre – nel 2004 – prestazioni poco significative si materializzano ai Mondiali indoor di Budapest (sesta) e alle Olimpiadi di Atene (addirittura ventisettesima). Il 2005 è l’ultimo anno di carriera: dopo l’argento conquistato ancora una volta a Firenze in Coppa Europa e il primo posto ottenuto ai Giochi del Mediterraneo di Almeria, Fiona May prende parte ai Mondiali di Helsinki arrivando quattordicesima.