L’incoronazione di Giada Rossi come pongista paralimpica dell’anno da parte della Federazione internazionale del Tennistavolo e il successivo trionfo nella votazione dei lettori per i Gazzetta Sports Awards segnano l’ideale conclusione di dodici mesi vissuti sulla cresta dell’onda dal tennistavolo paralimpico azzurro, con una lunga sequenza di medaglie nelle principali competizioni internazionali.
“Possiamo senza alcun dubbio parlare di una stagione straordinaria per il nostro movimento che si conferma sempre più competitivo”, dichiara il dt azzurro Alessandro Arcigli, “ma anche una scuola di riferimento almeno in ambito continentale. Pensiamo al titolo europeo conquistato da Giada nel singolare di classe 2, ma anche all’argento di Michela Brunelli in classe 3 e al bronzo di coppia che hanno ottenuto nella gara a squadre. Soddisfazioni importanti che testimoniano come il percorso tecnico avviato dalla Fitet si stia muovendo nella giusta direzione”.
Dicembre è anche il mese dei bilanci e degli attestati internazionali: l’Italia ha recitato un ruolo importante con il trionfo di Giada Rossi agli Ittf Star Awards. “Una gran bella gioia per tutti noi, per l’atleta in quanto è bello vedere ripagati con questi riconoscimenti i sacrifici quotidiani che fai in palestra e i risultati ottenuti sul campo. Ma anche per il movimento del tennistavolo paralimpico italiano, che viene ormai tenuto in grande considerazione sotto il profilo del livello tecnico degli atleti, ma pure come modello di organizzazione”.
L’appuntamento olimpico di Tokyo 2020 è ormai sempre più vicino, l’Italia si prepara a viverlo con quali prospettive? “Partiamo dal presupposto che il livello tecnico delle Paralimpiadi è cresciuto sempre nel corso delle varie edizioni e dunque competere ad alti livelli non è mai semplice. Detto questo, a Tokyo ci piacerebbe essere presenti con quanti più atleti possibili e dal punto di vista dei risultati chiaramente ci farebbe molto piacere confermare i due podi ottenuti a Rio 2016 (l’Italia chiuse la rassegna brasiliana con due bronzi, ndr). Sappiamo che non sarà semplice ma in questo senso gli atleti stanno seguendo una tabella di lavoro intensa e meticolosa”.
“Si sono trasferiti a Lignano dove ha sede il Centro Federale paralimpico. In questo modo possono lavorare tutti insieme per almeno 40 ore a settimana, alternando le attività tecniche al tavolo con le sedute fisioterapiche e di attività fisica in palestra non piscina. Nel contempo non stiamo abbandonando l’attività di promozione nel territorio e, anche quest’anno, svilupperemo a Imola il progetto Tennistavololtre che coinvolgerà, così come avvenuto nel 2019 tantissimi studenti disabili”, conclude Arcigli.