Dopo la notizia del fallimento della ‘trattativa’ economica con la compagnia aerea canadese e la conseguente rinuncia alla sua spedizione al Polo Nord, Michele Pontrandolfo racconta così nel suo blog il rientro in Italia.
Ieri mattina alle 4.20 mi suona la sveglia. Le slitte sono al piano terra che mi aspettano per l’imbarco sul volo da Resolute Bay a Iqaluit. Ancora è buio ma si capisce che il cielo è coperto da una coltre di nubi. Alle 5.30 sono in aeroporto e dopo un’ora l’aereo parte in direzione sud. Dall’alto guardo per l’ennesima volta scomparire Resolute Bay, questa volta con un sentimento differente dalle altre, non da sconfitto o da vincitore, ma con una consapevolezza di aver tentato il possibile per far sì che la compagnia aerea ritornasse sui suoi passi… L’epilogo finale lo sapete.
A Iqaluit incombeva una forte bufera che, in fase di atterraggio, ha fatto sì che l’aereo ballasse parecchio… diciamo che non sarebbe stata una bella situazione per chi fosse al suo primo volo . Durante il viaggio di rientro pensavo a tante cose, ma nessuna in particolare.
Voglio ringraziare di cuore tutte le persone che, con affetto, mi hanno seguito durante i giorni di preparazione in Italia e poi in Canada. La loro vicinanza, il loro sostegno emotivo, l’incoraggiamento ad andare avanti anche nei momenti più difficili hanno sempre avuto un ruolo importante in questo breve ma allo stesso tempo lungo e intenso periodo e mi hanno dato la carica per affrontare la giornata in modo positivo. Dalla mia prima spedizione a oggi, tante persone mi hanno regalato la loro ammirazione per i buoni propositi con le quali affronto queste traversate polari. Oggi devo dire che mai ho avuto un sostegno cosi forte e così affettuoso e vicino come in questa ultima mia impresa. Ogni giorno quando leggevo i post della Gazzetta dello Sport, che poi venivano condivisi su facebook, mi emozionavo nel vedere che decine e decine di persone commentavano la mia situazione incoraggiandomi … E credetemi che nel 2014 le emozioni sono una cosa molto rara e devo ringraziarvi soprattutto per questo.
Non voglio far un post di ringraziamenti, ma sono legato da anni a due persone che mi hanno seguito passo dopo passo anche in questa ennesima avventura, Gianluca e Alberto… che hanno lavorato giorno dopo giorno, per far conoscere a tutti voi quello che stavo per compiere. Ora sto per rientrare in Italia, ma consapevole di aver fatto tutto in modo giusto come in tutte le mie 14 spedizioni passate. Un abbraccio grande, Michele
PS: Vorrei anche dire due parole sul Canada. E’ uno stato meraviglioso e ospitale in tutto. Quello che mi è accaduto è solo un cambio di programma da parte di una compagnia aerea. Quello che mi è accaduto non deve essere inteso come se fosse causa dello stato canadese (questa è la sesta volta che lavoro con la compagnia aerea Kenn Borek Air e mai era successo nulla del genere).