Pozzo lascia o ‘raddoppia’? Punta a nuovi cicli di successi o preferisce passare la mano? Il dubbio è lecito e ad alimentarlo c’è un precedente importante. Sono infatti passati esattamente 25 anni dall’ultimo tentativo di scalata all’Udinese, azione che sfumò davvero per poco. Nel giugno 1991, infatti, dopo mesi di trattative avviate in seguito all’inibizione di 5 anni inflittagli dalla disciplinare e alla penalizzazione della squadra per l’episodio della telefonata al presidente della Lazio, Gianmarco Calleri, Gianpaolo Pozzo annunciò la cessione del club friulano alla cordata presieduta da Maurizio Zamparini. L’incredibile notizia fu raccolta dal compianto collega Carlo Casarsa che, con la troupe di Telefriuli insieme ad un centinaio di tifosi, attendeva il Paron sul portone della Freud. Pozzo uscì accompagnato da Enzo Cainero e, mostrando un foglio in cui si vedeva la sua firma, annunciò: “Ho ceduto l’Udinese alla cordata qui rappresentata da Cainero”. In realtà, il Paròn aveva 48 ore per dare il via libera all’operazione, cosa che però non fece. Nel 2008, ricordando l’episodio, Zamparini dichiarò a ‘Il Friuli’: “Pozzo ha cambiato parere. Credo che i due fratelli (all’epoca ho trattato con entrambi) abbiano trovato una soluzione tra di loro. E, forse, qualche personaggio che faceva parte della mia cordata non stava loro molto simpatico”.
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