Nonostante lo scandalo doping, che ha coinvolto alcuni dei suoi testimonial, a cominciare da Asafa Powell, il 24esimo Meeting internazionale di atletica leggera Sport Solidarietà ha registrato un nuovo successo. Un’ovazione sugli spalti dello stadio Teghil ha accolto la regina europea Under 23 di salto in alto, Alessia Trost, ambasciatrice della serata. “Non mi aspettavo di superare l’1.98 metri, specie perché non ho iniziato la stagione all’aperto molto bene”, ha detto la campionessa pordenonese, che sta ancora recuperando dalle fatiche di Tampere e ieri non era in gara. L’altra testimonial della riunione è stata l’olimpionica giamaicana Shelly-Ann Fraser-Price che ha preso parte a una speciale gara sui 50 metri con atleti disabili.
Sul fronte dei risultati il bronzo olimpico Kellie Wells si è messa sotto i riflettori vincendo i 100 metri ostacoli in 12.85 davanti alla compagna di squadra Loreal Smith. “Mi piace venire a Lignano”, ha detto Wells, che proprio ieri ha compiuto 31 anni. “E’ stata la mia terza volta consecutiva al Meeting e questo successo è stato il miglior modo per festeggiare il mio compleanno”. E’ apparsa, invece, meno brillante del solito Marzia Caravelli, comunque reduce dai due PB siglati ad Ascoli sui 100 e 200 metri che indicano un ottimo stato di forma. A Lignano la campionessa friulana non ingrana tra le barriere e con un vento in faccia di -1.4 ferma il cronometro a 13.17. L’azzurra del Cus Cagliari arriva quarta dietro alle due americane Wells (12.85) e Smith (12.96) e alla giamaicana Andrea Bliss (13.10).
La sprinter Usa Shalonda Salomone, campionessa del mondo Juniores del 2004, ha superato la concorrenza sui 100 metri in 11.15. Il velocista giamaicano Jacques Harvey, invece, ha dominato i 100 maschili, vincendo in 10.11, solo 0,04 più lento del suo miglior personale all’inizio di quest’anno. Federico Raguni (Cus Palermo), recentemente capace di un 10.24, si trova poco ispirato e ferma il cronometro a 10.71 ( -0.4), arrivando terzo in batteria dietro al giamaicano Sheldon Mitchell (10.35). Un’altra vittoria giamaicana è arrivata grazie a Rusheen McDonald sui 400 metri, mentre i 110 ostacoli sono andati all’americano Omo Osaghae, che ha beffato al fotofinish il connazionale Ty Akins.
Tutta italiana, invece, la gara dei 400 rosa. E’ Libania Grenot a prendersi la copertina azzurra del Meeting. La finanziera ha vinto i 400 in 51.53, ottenendo, oltre al discreto progresso cronometrico rispetto al 51.84 fatto segnare a giugno a Gateshead e a una forma in buona crescita, anche il minimo A per i Mondiali di Mosca. La trentenne di stanza negli Usa si è imposta in una lista partenti tutta azzurra: al secondo posto c’è Chiara Bazzoni dell’Esercito, che chiude in 52.79 una gara che le apre nuove prospettive in chiave iridata. Terza Jennifer Rockwell, portacolori dell’Asd Acsi Italia Atletica, in 54.05.
Le gare sulle medie distanze sono state dominate dai corridori statunitensi. Negli 800, Elia Greer ha superato Michael Rutt, mentre Ben Blankenhip ha vinto di stretta misura i 1.500 contro Jordan McNamara. Heather Kampf è andata vicinissima alla barriera dei due minuti sugli 800 femminili, passando di una falcata le connazionali Phoebe Wright e Lea Wallace. Nei 1.500, Kate Grazia ha battuto Sarah Bowman, mentre in terza posizione si è piazzata la slovena Sonia Roman.
Sempre fra gli italiani, a Lignano fa segnare lo standard per Mosca, anche se B, pure la bergamasca Marta Milani: la soldatessa ha corso il doppio giro di pista in 2:01.40, finendo quarta dopo le tre americane Kampf, Wright e Wallace, in una gara lanciata su ritmi discretamente veloci. L’azzurra allenata da Saro Naso si dimostra così in crescita, capace di amministrare meglio le forze anche nel rettilineo finale. Hannes Kirchler (Carabinieri) vince nel lancio del disco in 59,19, seguito sugli spalti dalla friulana Tania Vicenzino (a riposo precauzionale), mente l’altro altoatesino Lukas Rifesser (Esercito) manda in archivio un 1:48.34 sugli 800 metri. ‘Sport Solidarietà’ porta bene a Marco Najibe Salami che in 3:40.85 (primato stagionale) arriva vicinissimo al personale sui 1.500 siglato sulla stessa pista 12 mesi fa (3:40.22). Salami è settimo al traguardo, davanti al serbo di stanza a Milano Goran Nava (3:42.54), a Merihun Crespi (3:43.00), Stefano Guidotti Icardi (3:43.12), Moh Abdikadar (3:44.28) e Giovanni Bellino (3:44.56). Elena Romagnolo è settima in 4:09.21.