Nel recupero della prima giornata di ritorno i friulani superano di misura il Rugby Paese per 15-13. Davvero poche le emozioni vissute al Centro Leonorso e tante, troppe le azioni individuali che hanno reso una partita sulla carta facile, una sfida davvero difficile da gestire; l’assenza del mediano d’apertura Muzzi, poi, ha limitato in maniera importante le strutture di gioco della linea dei trequarti. La cosa maggiormente preoccupante, analizzando a posteriori il match contro il Paese, però, è stata la quasi totale mancanza di organizzazione in difesa. La Leonorso U16, così, non ripete la splendida prestazione offerta contro la Benetton e subisce il gioco e le azioni personali degli avversari. Non solo cose negative, tuttavia: il pacchetto degli avanti, infatti, ha offerto l’ennesima prova solida e concreta, mettendo in mostra, per l’ennesima volta in questa stagione, Claudio Lanzaro, un giocatore su cui puntare seriamente, guardando al futuro, che ha offerto una prestazione di livello, nonostante abbia giocato con un piccolo infortunio muscolare che lo ha, inevitabilmente, un po’ limitato.
“Abbiamo sofferto troppo – commenta Ian McKinley, tecnico Leonorso U16 – il Paese è migliorato molto da un punto di vista di skills manuali e trasmissione del pallone, ma questo non può giustificare l’improvvisa incapacità di salire in linea, il grande numero di placcaggi mancati e la quasi completa incapacità nell’organizzare una linea difensiva. Non riesco a capire se è solo l’aver sottovalutato l’incontro o se contro squadre sulla carta meno titolate, ci sia una mancanza di stimoli. È chiaro che questo modo di pensare deve cambiare, perché oltre a essere irrispettoso nei confronti dell’avversario, è anche controproducente per noi. Dalla prossima partita contro il Mogliano, infatti, non potremmo permetterci alcun calo di tensione, perché i veneti puniscono a ogni errore degli avversari e noi vorremmo andare da loro per provare a fare risultato”.