Alberto Melis (nella foto), uno dei senatori del Triathlon Team, è tornato particolarmente soddisfatto dall’Ironman austriaco di Klagenfurt (3 chilometri e 800 metri a nuoto, 180 in bicicletta e 42 chilometri e 195 metri di corsa). Ma, quello che più ha inorgoglito lui e tutto il sodalizio presieduto da Antonio Iossa, è il fatto di essere tornato a indossare il body da gara. Melis, atleta sardo di spessore, era al suo terzo Ironman in carriera (dopo quelli disputati in Germania nel 2003 e in Gran Bretagna nel 2005). La sua è stata una prova piena di sorprese.
La prima è il tempo finale: 11h 39’03” è un crono non eccellente, eppure inatteso, che gli ha consegnato il 192esimo piazzamento finale. “È in linea con le mie prestazioni del passato – rivela lo stesso triatleta – equidistante dai due tempi precedenti (11h 20’30” nel 2005, 11h 58’40’’ nel 2003), nonostante la preparazione sia stata a dir poco lacunosa. Un dato per tutti: il primo dei nove allenamenti di nuoto, tutti nel mare di Cagliari, l’ho effettuato il 5 giugno, 25 giorni prima della gara. Ma l’Ironman è una prova nella quale l’aspetto mentale predomina su quello fisico. Sapevo di andare a giocarmi tutto con le armi dell’esperienza e così è stato. Certo, nel nuoto e nel ciclismo (dove mi sono pure beccato un’ingiustificata penalità di 6’) sono andato al risparmio, ma nella corsa ho dato fondo a ogni energia residua per poter godere appieno dell’enorme gioia che ti regala il rettilineo finale”.
Da Klagenfurt a Nizza (Francia), dove Stefano Sambati ha partecipato a un altro Ironman. Un’altra impresa, dunque, per il portacolori del Triathlon Team: “E’ stata una gara molto difficile – racconta lo stesso Sambati – perché sin dai primi metri in acqua è stato necessario sgomitare. Ma alla fine, con grande spirito di sacrificio, ce l’ho fatta: sono soddisfatto”.