Talento sì, gran carattere pure. Chiuse le qualifiche con il 30° tempo, posizione inusuale per lui, Daniele Molmenti ha estratto dal cilindro la sua proverbiale determinazione. Affrontare una prova di Coppa del Mondo, in questo caso la terza tappa a La Seu d’Urgell, in Spagna, senza benzina nelle braccia, non è certo agevole. Ma, si sa, l’olimpionico di K1 si esalta tra le difficoltà. Così ha fatto sia in semifinale, dov’è arrivato quinto, sia in finale che ha chiuso al quarto posto a un’inezia, 0,07”, dallo spagnolo Hernanz vincitore del bronzo. Quando si tratta di giocarsela in un’unica manche, dove non c’è una seconda possibilità, il 28enne di Torre di Pordenone riesce a dare il meglio di sé: “Sono riuscito a tenere bene dall’inizio alla fine. La strada per i Mondiali di Praga, a settembre, è quella giusta: mancano due mesi di allenamenti e mi potrò preparare al meglio”.
VAJONT. Quando di mezzo ci sono i valori importanti Molmenti non si tira mai indietro. E’ accaduto anche ieri. Al rientro dalla Spagna, dove ha disputato la tappa di Coppa del Mondo, l’olimpionico di kayak ha accettato ben volentieri l’invito a dare il via alla staffetta del gruppo podistico Dlf di Udine che correrà giorno e notte. Partenza da Erto, arrivo venerdì a Longarone, la più colpita dalla tragedia il 9 ottobre 1963: la città subì mille 450 vittime delle mille 917 totali. I partecipanti correranno giorno e notte toccando diverse città del triveneto colpite da alluvioni.