Giancarlo Conchione, classe 1982, portiere di Sevegliano, Buttrio e, nell’ultimo anno, in Eccellenza con il Gradisca, ha deciso di fare un ‘salto all’indietro’ e sposare il progetto del Trivignano.
Per quale motivo ha deciso di ‘retrocedere’ dall’Eccellenza alla Seconda categoria?
“Il motivo principale è il lavoro. A causa dei miei impegni, non avrei potuto partecipare a tutti gli allenamenti e in maniera costante. L’altro, è l’ambiente familiare che ho trovato a Trivignano. Qui si può vivere il calcio vero, si ritorna bambini, quando il vero divertimento non era la vittoria, ma il fatto stesso di correre dietro a un pallone”.
Come si sente a dover affrontare questa nuova avventura?
“Certo, dovrò adattarmi alla nuova categoria e ai ritmi diversi, ma sono sicuro di poter dare il mio contributo alla squadra”.
Quali obiettivi si è preposto?
“Voglio fare soprattutto un bel calcio, puro e semplice, per dire non ho neanche parlato di un rimborso spese perché non è quanto sto cercando in questo momento. Vorrei lasciare qualcosa al paese di Trivignano, che si ricordino l’anima e la passione messe da questa squadra. Anche se ho avuto offerte da altre società, anche in categorie importanti, ho deciso che questo è il mio posto. Oltretutto, in Seconda si possono trovare professionalità che altrove non ci sono”.
A 31 anni ha optato per una nuova scelta di vita, dunque?
“Chissà se altri miei colleghi comprenderanno che non è importante inseguire solo i soldi, non ne vale la pena. Il calcio stesso non può legarsi a questo concetto non proprio sportivo. Mi auguro che i più giovani lo capiscano e continuino a essere portatori di qualità pure come la voglia di divertirsi, il gioco di squadra e l’aiuto reciproco”.
Jessica Poloni