Si festeggia anche in Fvg lo storico oro di Linoy Ashram che ha vinto il concorso individuale di ginnastica ritmica, interrompendo un lungo dominio russo. La 22enne israeliana, infatti, nel 2016 ha militato nel campionato di serie A italiano, in forza all’Associazione Sportiva Udinese, la stessa di Alexandra Agiurgiuculese, con la quale chiuse al terzo posto. La nuova campionessa olimpica è sempre stata molto affezionata all’Italia che oggi ha fatto il tifo anche per lei, oltre che per l’azzurra Milena Baldassarri che ha chiuso sesta con 99.625 punti.
Il primo aviere dell’Aeronautica Militare non solo migliora il totale rispetto alle qualifiche ma completa il percorso netto – CE 25.100 PA 25.625 CL 26.500 NA 22.400 – senza commettere errori e distinguendosi per espressività ed eleganza.
La compagna Agiurgiuculese aveva chiuso 15esima, non riuscendo a entrare nella finale a dieci.
L’israeliana, con il totale di 107.800, e malgrado un errore al nastro, proprio nell’ultima e decisiva rotazione, eredita il titolo di Rio de Janeiro della russa Margarita Mamun, superando di appena un decimo e mezzo la tre volte campionessa del mondo Dina Averina, argento con 107.650. Terzo posto, a sorpresa e tra le lacrime, per la bielorussa Alina Harnasko, che con il punteggio complessivo di 102.700 tiene giù dal podio l’altra gemella Averina. Arina, infatti, a causa di un brutto nastro, si deve accontentare della medaglia di legno con il personale di 102.100. Quinta la bulgara Boryana Kaleyn, l’ultima a superare, di 625 millesimi, la soglia del cento.
Ashram dopo essere stata, a distanza di 23 anni, la prima ginnasta non proveniente dalla Russia ad aggiudicarsi il titolo europeo individuale ai campionati di Kiev 2020, dove però le ginnaste di Mosca erano assenti a causa dell’emergenza sanitaria, spezza adesso un altro predominio che durava da 25 anni. Bisogna, infatti, tornare ad Atlanta 1996 e al successo dell’ucraina Ekaterina Serebrianskaya per trovare sul gradino più alto del podio olimpico una ginnasta non appartenente alla Federazione russa, dopo Yulia Barsoukova, Irina Kabaeva, due volte Evgenia Kanaeva e la Mamun.