Nulla da fare per Alexandra Agiurgiuculese. La farfalla dell’Asu, in gara nella prova individuale generale di ginnastica ritmica, non è riuscita a centrare la qualificazione. Il suo punteggio finale di 91.050 non le consente di entrare tra le dieci ginnaste che sabato disputeranno la finale.
Il primo aviere, originaria di Iasi, in Romania, ma ormai friulana d’adozione, ha ottenuto il suo miglior punteggio alla palla (25.600), mentre alcune imprecisioni non le hanno consentito di esprimersi al meglio al cerchio e al nastro, chiusi rispettivamente con 22.050 e 19.250 punti. Si è riscattata nel finale, alle clavette, ma il 24.150 non è bastato per entrare nell’olimpo delle migliori. Alexandra chiude 15esima.
Buone notizie, invece, per l’altra azzurra Milena Baldassarri che termina la qualificazione al sesto posto, con 96.050 punti, somma del 24.550 al cerchio, del 25.700 alla palla, del 20.150 al nastro e del bellissimo finale alle clavette, che le vale 25.650. Per lei domani riparte la gara, dalle 8.20 italiane.
La Federazione Ginnastica d’Italia, che non portava due individualiste ai Giochi Olimpici dall’edizione di Atlanta 1996, manca la doppietta ma può, comunque, vantare due tesserate tra le migliori quindici dell’Olimpo dei piccoli attrezzi. Alle spalle della friulana ci sono ben undici étoile, tra le quali nomi altisonanti, e davanti, a un battito di ciglia, le quattro riserve: dalla prima, la giapponese Sumire Kita (92.800) alla quarta, l’altra bulgara Katrin Taseva (91.100), con in mezzo le due statunitensi, Evita Griskenas (91.700) e Laura Zeng (91.400).
E se da un lato Agiurgiuculese fa meglio sia di Veronica Bertolini 19ª a Rio de Janeiro, sia di Julieta Cantaluppi, l’attuale allenatrice della Baldassarri, 16ª a Londra nel 2012, Milena segna già un record, superando Laura Zacchilli, 13ª ad Atene nel 2004, ed entrando in finale con un piazzamento migliore del settimo posto a Sydney 2000 di Susanna Marchesi.
“Le Olimpiadi rappresentano l’appuntamento più importante per una ginnasta e Alexandra lo ha raggiunto. Già questo, di per sé, è un risultato per nulla scontato e per il quale lei, accompagnata da tutta l’Associazione Sportiva Udinese, ha lavorato molto. Non possiamo quindi che esserne fieri! Tutti sognano i cinque cerchi, ma solo pochi riescono a conquistare quel pass. Perciò, anche se la gara di Alex si è fermata qui, non possiamo che essere felici per lei, che ha vissuto un’esperienza senz’altro unica. Sappiamo bene quanto è stato complicato gestire il rinvio del Giochi, quante le difficoltà dovute all’isolamento e al lockdown, sappiamo anche che Alexandra non ha perso la sua determinazione e il suo entusiasmo e che ce l’ha messa tutta”, ha precisato il presidente dell’Asu, Alessandro Nutta, commentando la mancata qualificazione alla finale di Tokyo per Alexandra Agiurgiuculese, della ginnastica ritmica.
“Vorrei ringraziare tutto lo staff di Asu e in particolare le sue allenatrici, Spela Dragas e Magda Pigano, assieme alla coreografa Laura Miotti, che negli ultimi 10 anni hanno impegnato tempo ed energie credendo fermamente in Alexandra e nelle sue capacità. Doti innate, e coltivate con cura e perseveranza – ha ricordato Nutta -, che l’hanno portata a essere la ginnasta italiana, individualista, più titolata a livello internazionale nella storia della Federazione Ginnastica d’Italia, oltre che la prima italiana ad aver inventato una nuova difficoltà corporea, il salto “Ag”. Resta quindi l’orgoglio da parte nostra per aver dato tutto il possibile per aiutarla a raggiungere il suo sogno, oltre l’emozione per aver potuto tifare per ben due tesserate Asu, protagoniste alle Olimpiadi”, Alexandra e Mara Navarria, “un sentimento reso ancora più intenso dal momento storico in cui ci troviamo”.