L’allarme è stato lanciato da un comitato spontaneo di cittadini, preoccupato per lo ‘stato di abbandono’ del campo di atletica Dal Dan di Paderno. L’accusa nei confronti dell’amministrazione è quella di non aver portato a termine i lavori di risistemazione della struttura e di cattiva manutenzione dello spazio.
Sulla questione interviene il vicesindaco del Comune di Udine, Agostino Maio. “L’amministrazione non ha mai abbandonato il campo di atletica Dal Dan, affidato dallo scorso dicembre all’Asd Polisportiva Studentesca Isis Malignani. Non a caso lo scorso 18 giugno la giunta comunale ha dato il via libera ad andare avanti con il completamento delle opere relative agli spogliatoi, Patto di stabilità permettendo (nella foto la consegna all’amministrazione della prima tranche di lavori a fine ottobre 2012). Proprio il blocco della spesa stabilito dal Governo centrale è il motivo per cui l’intervento non è ancora partito”.
“L’intervento relativo alla manutenzione straordinaria degli spogliatoi e all’ottenimento dell’agibilità di pubblico spettacolo dell’intero impianto sportivo prevede opere di messa a norma impiantistica ed edile e richiede una spesa di 100 mila euro già prevista a bilancio”, sottolinea il vicesindaco e assessore alla Gestione urbana. “Considerando che i progetti esecutivi per l’affidamento dei lavori sono già pronti se l’intervento non è partito è solo ed esclusivamente per il Patto di stabilità. La scorsa settimana, comunque, la giunta ha deliberato la decisione di procedere previa verifica da parte del servizio Finanziario, Programmazione e Controllo”.
Per quanto riguarda invece l’anello della pista di atletica, il Comune informa di averne affidato la manutenzione, da dicembre 2012 a conclusione dell’intervento di ripavimentazione con materiali di nuova generazione, all’Asd Polisportiva Studentesca Isis Malignani, società a cui spetta pertanto lo sfalcio dell’erba e la pulizia dalle piante infestanti. “Confidiamo che il blocco della spesa agli enti locali possa essere allentato al più presto – conclude Maio –, anche perché far partire le tante opere progettate e attualmente ferme sarebbe una boccata d’ossigeno per le nostre imprese. Senza contare che l’incertezza dei pagamenti creata da questa situazione non permette un’efficace programmazione dei lavori da parte degli enti”.