In attesa della partenza verso il Polo Nord, fissata per il 5 marzo, Michele Pontrandolfo continua i preparativi per ottimizzare al meglio le risorse in vista dell’avventura nel deserto artico. Ieri, l’esploratore solitario pordenonese – che si sta acclimatando a Resolute Bay (ultimo avamposto abitato a nord del Canada) – ha vissuto una giornata molto impegnativa. Ecco il suo racconto.
Come vi dicevo, questi 45 giorni a disposizione per compiere la traversata fino al Polo Nord stanno seriamente scombussolando tutto. In mattinata ho parlato con lo staff medico che mi segue (il dottor Marcello Tence dell’Ospedale Cattinara di Trieste e il professor Gianni Biolo, primario del reparto e docente di Medicina dello Sport Università di Trieste) per decidere come diminuire i pesi togliendo per il primo periodo alcuni viveri che normalmente non mangio. Siamo arrivati al punto che riuscirò a risparmiare altri tre chilogrammi, quasi.
Dopo la buona notizia, ne arrivano sempre di meno buone. Oggi ne sono capitate ben due di cattive: una burocratica e una personale, ovvero la rottura della slitta più piccola. La prima cattiva notizia è relativa alla compagnia aerea canadese che richiede a tutte le spedizioni l’anticipo del recupero al Polo Nord dal versante canadese. Di norma viene fatta una garanzia bancaria a copertura di un eventuale recupero d’emergenza sull’Oceano Artico prima della partenza di una spedizione (non facile da ottenere in Italia, ma ho la fortuna di averla dalla nostra banca FriulAdria). Non si parla di cifre piccole, qui gli importi sono esosi (per capirci i costi si aggirano attorno ai 5 zeri). Il punto è che ora a loro non bastano più le garanzie bancarie ma vogliono avere la cifra direttamente in un loro conto. Sono cose che forse si riescono a risolvere, ma allo stesso tempo tolgono la concentrazione alla preparazione.
Invece la seconda cattiva notizia è che mi si è crepata la slitta più piccola durante un allenamento. Ora vedrò se riesco a sistemarla, ma resine a kevlar a Resolute Bay… francamente dubito di trovarle. Premetto che sono cose che possono capitare perché i materiali qui vengono stressati all’estremo sia per temperature sia per lavoro. Ora devo solo capire se c’è il pericolo che mi entri acqua o che si spezzi ulteriormente… I problemi sembrerebbero banali, ma quassù anche un taglietto a un dito diventa un dramma. Temperatura questa mattina -46°. Assenza di vento e finalmente una bella giornata di sole. Purtroppo la linea satellitare funziona malissimo e si fatica per inviare una mail.