Discussione lunga e complessa a Roma per il Consiglio Direttivo della Figc riunito per parlare sulla nuova riforma del calcio dilettanti che ha scatenato il dissenso di numerose società della regione. A far discutere è l’introduzione della figura del “lavoratore sportivo” con la conseguente sottoscrizione di un contratto per tutte le cariche. In questo modo, anche le società dilettantistiche diventano aziende, i presidenti dei datori di lavoro e i dirigenti volontari si trasformano in dipendenti. Per questo le società dilettantistiche del Fvg si sono riunite con l’idea comune di non far scendere in campo le squadre per la prima giornata. E lo sciopero potrebbe protrarsi ad oltranza rischiando l’esclusione dai campionati.
Ermes Canciani oggi presente a Roma ha consegnato anche una lettera di protesta scritta dalle società intente a non iscriversi. Il Presidente del comitato regionale della FIGC però rassicura e dice a Telefriuli “la situazione è complessa ma non credo si arrivi allo sciopero, si rischia l’esclusione dai campionati”. La nuova riforma colpirebbe non solo il mondo del calcio dilettantistico, ma anche le amministrazioni comunali e regionali che rischiano di trovarsi i loro impianti sportivi vuoti. “Lo sciopero non è conveniente a nessuno, né alle società, né agli atleti, né alle amministrazioni, né ai tifosi – commenta Nicola Paolini delegato regionale dell’associazione italiana calciatori del FVG. “Seppur in parte condivisibili alcune lamentele, in questa fase ritengo indispensabile uno sforzo da parte di tutti per applicare in modo corretto la riforma – continua Paolini – sperando in eventuali altri correttivi oltre a quelli che verranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni”. GUARDA IL SERVIZIO VIDEO