Alessia Trost è entrata nella storia del salto in alto al femminile vincendo il meeting internazionale di Trinec (Repubblica Ceca) con la misura di due metri. La 19enne di Pordenone (campionessa mondiale Junior in carica, compirà 20 anni l’8 marzo) è la terza italiana di sempre a superare la quota, dopo Sara Simeoni e Antonietta Di Martino. Il 2,00 dell’azzurra (alla prima prova, in una gara priva di errori da 1,76 a 1,94; la prima “X” a 2,02!) è la miglior prestazione al mondo nella stagione in sala 2013, e ritocca di due centimetri il record italiano Under 23 (1,98) siglata sempre dalla friulana il 20 gennaio scorso a Udine. Bissato il successo di sabato scorso a Hustopece nella prima prova del Moravian Tour, anche in questa occasione battendo atlete di primo piano come la bulgara Veneva, la svedese Green, l’ucraina Holosha e la kazaka Aitova.
La gara della Trost è stata priva di qualunque sbavatura. Entrata in competizione fin dall’1,76 di apertura, non ha mai mostrato incertezze, toccando lievemente l’asticella solo a 1,94, la misura utile per vincere la gara. Nessuna delle avversarie, infatti, è stata capace di andare oltre l’1,91 (risultato della seconda classificata, la bulgara Veneva, e delle terze, la svedese Green e l’ucraina Kholosha), lasciando presto la Trost sola in pedana contro la barriera – anche un po’ psicologica – dei due metri. Anche in questo caso un lieve contatto delle gambe con l’asticella nell’azione di richiamo, ma salto valido, e ovvia esplosione di gioia. Ritrovato un minimo di concentrazione, l’azzurra ha speso anche due tentativi a 2,02, priva ovviamente della giusta dose di convinzione, per poi fermarsi a raccogliere l’applauso del pubblico.
Raggiunta al telefono, Alessia Trost racconta la sua gioia: “In questo momento ancora non mi rendo perfettamente conto di quello che ho fatto stasera! Sì, 2 metri! Chi lo avrebbe mai detto, o forse sì. Fatto quell’1,98 a Udine a inizio stagione, ho cominciato a crederci e speravo potesse arrivare presto. E’ successo oggi a Trinec, me lo sentivo. In meeting come questi si salta anche se la pedana era molto diversa rispetto a Hustopece. Qui era molto più dura, ma per fortuna sono riuscita ad adattarmi bene e in fretta. Una gara senza errori, non posso che esserne contenta. Non mi piace buttar via salti e sprecare energie. Ad 1,94 un po’ ho temuto perché francamente non è stato un gran salto, ma l’asticella è rimasta su ed è questo quello che conta. In questi ultimi mesi penso di essere migliorata molto e sotto diversi aspetti, lo devo anche al fatto che ormai sono un atleta a tempo pieno. Gareggerò ancora il 10 febbraio al meeting di Gent (Belgio) e poi il 16 febbraio agli Assoluti Indoor di Ancona“.
Ovviamente soddisfattissimo il suo tecnico Gianfranco Chessa: “E’ stata bravissima. Malgrado la gara di sabato scorso fosse stata abbastanza faticosa, Alessia ha recuperato rapidamente ed è stata in grado di adattarsi in maniera perfetta a una pedana molto diversa. Perché entra in gara a quote così basse? Perché il suo riscaldamento non è mai intenso come quello delle altre e, a certe misure, un salto in più non scombina nulla, anzi aiuta a prendere maggiore confidenza con la pedana e l’atmosfera della gara”.