Preoccupato per lo stato dell’arte dello sport, specie quello di base, in Fvg, il presidente del Coni regionale Giorgio Brandolin scrive al premier Mario Draghi. “Mi scuso in anticipo per questa mia, ma mi rivolgo direttamente a Lei in quanto, in questo momento, il mondo dello sport si ritrova “orfano” di un interlocutore istituzionale”, si legge.
“Sono il Presidente del Comitato regionale del Coni del Friuli Venezia Giulia, certamente una piccola regione ma, allo stesso tempo, una terra ricca di storia, cultura e campioni dello sport. Spesso definita ‘La regione più sportiva d’Italia’ in base al rapporto popolazione/praticanti una disciplina, il Fvg trova gran parte del suo sostentamento in ambito sportivo (circa il 90% dei finanziamenti, pari a 4 milioni di euro) attraverso la collaborazione con le Istituzioni: Regione ed Enti Locali in primis”.
“Fino un paio di mesi fa, il nostro Comitato regionale era dotato di sedi in cui prestavano il loro servizio i dipendenti Sport e Salute, già dipendenti di Coni Servizi Spa. Oggi i Coni regionali non esistono praticamente più: sono privi di personale e le sedi sono state letteralmente espropriate. Non Le nascondo l’estrema preoccupazione per la situazione venutasi a creare, in particolare in questo periodo di pandemia che ha colpito tutti i settori ed il mondo dello sport non fa eccezione. I progetti ideati e realizzati sul nostro territorio a servizio dei giovani e a supporto dell’intera Comunità regionale rischiano di scomparire per la mancanza di mezzi, di sedi e di personale”.
“La funzione sociale dello sport è ben nota a tutti, così come la sua azione benefica sulla salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, riferendosi allo sport, spiega come la sua mancanza nella vita delle persone rappresenti il quarto fattore di rischio per la mortalità in tutto il mondo. Di fronte a questi dati, mi permetto di chiederLe tutela nei confronti del Comitato territoriale del CONI che ho l’onore di rappresentare per la salvaguardia di un’identità che da quasi 80 anni opera, attraverso il volontariato, per l’intera Comunità. A questo proposito, mi pregio inviarLe la relazione consuntiva del quadriennio olimpico 2017-2020 che mette in evidenza le criticità dell’ultimo periodo. La ringrazio per l’attenzione che vorrà riservarmi e Le invio distinti saluti”, conclude Brandolin.