Renzo Burelli torna in pista. Dopo aver visto l’elezione del proprio successore, Gianni Toffoletto, sulla poltrona più importante della regione, può tornare a occupare un ruolo di prestigio come consigliere federale per l’Area Nord. Posto che aveva già occupato con pieno merito in passato e aveva dovuto abbandonare per l’incompatibilità con il ruolo di presidente, lasciandolo comunque al friulano Alberto De Colle. Per Burelli, che il 17 dicembre ha incassato la fiducia di tutto il settentrione, non ci sono stati problemi, visto che quella di Carlo Tavecchio, riconfermato presidente della Lnd, era l’unica lista in corsa.
Un plebiscito. Ma quattro anni fa dovette fare un passo indietro…
“Sorse l’incompatibilità tra presidente regionale e consigliere federale e lasciai spazio senza problemi, mettendomi al servizio della Federcalcio. Ma, in cambio, ottenni più attenzione per il Friuli Venezia Giulia. Dopo quattro anni, quel posto sarebbe spettato a un’altra regione, nell’ottica della turnazione, ma sul mio nome i presidenti del Nord sono stati tutti d’accordo. Per me è una grande soddisfazione”.
Nel 2013 cosa dobbiamo attenderci?
“Sul piatto ci sono sempre le riforme. Ma se per il professionismo sono urgenti e sentite, nel pieneta dei dilettanti è più difficile portarle a compimento, come ho provato io stesso nel mio doppio mandato da presidente. Alla fine, sentite tutte le opinioni e valutato il quadro generale, ti chiedi se valga veramente la pena fare una rivoluzione in un mondo che ha le proprie abitudini”.
Per la nostra regione cosa bolle in pentola?
“Il prossimo sarà sicuramente l’anno del cambio di sede del Comitato regionale, con il trasloco a Palmanova. Sempre nella stessa città sorgerà la nostra ‘piccola Coverciano’. Visto che ci sono impianti e campi di gioco all’altezza e anche il Comune ha dato lasua disponibilità al progetto. Sarà quella la sede di lavoro delle Rappresentative e la possibilità di affiancarci anche le istituzioni del pallone, come arbitri e allenatori, completerà il quadro”.
Come vede la sua successione?
“Ho fatto l’in bocca al lupo a Gianni Toffoletto e al nuovo governo. Spero sia un gruppo coeso. A loro posso solo suggerire di ascoltare le società e i dirigenti, che si sono sempre dimostrati splendidi per far andare avanti il movimento. E poi il calcio, a livello dilettantistico, resta soprattutto uno strumento di coesione sociale. Basta pensare al ruolo del campionato Carnico”.
Le è mancato qualcosa, negli ultimi otto anni?
“Non riuscire a seguire il calcio giocato: un presidente, purtroppo, deve concentrarsi su molti altri aspetti”.
Daniele Micheluz
2 gennaio 2012