Inizia ufficialmente il conto alla rovescia per l’edizione 20 dell’Italian Baja. Tra un mese esatto, giovedì 14 marzo, infatti, i concorrenti saranno convocati per le verifiche sportive e tecniche nei padiglioni della Fiera di Pordenone, base logistica di tutta la manifestazione che si concluderà domenica 17. Un’emozione speciale accompagna il lavoro del Fuoristrada Club 4×4 Pordenone ripensando alle peripezie di quattro lustri di storia conditi dal successo iniziale di Edi Orioli (1993), il poker di trionfi targati Pierre Lartigue con la formidabile Citroen Zx (1994-1997), le imprese di Jean Louis Schlesser (1998, 2002), i graffi d’autore di Jutta Kleinschmidt (2001), dei samurai Kenjiro Shinozuka (1999) e Hiroshi Masuoka (2003), fino all’epopea più recente caratterizzata dal tris dello zar Boris Gadasin (2007, 2009, 2011) e dalla vittoria allo sprint dello sceicco Nasser Al-Attiyah (2008).
Sostenuta e appoggiata dalle Federazione internazionale dell’automobile fin dai suoi esordi, l’Italian Baja da tre anni è rientrata a far parte della Coppa del Mondo Cross Country Rallies e l’anno scorso ha ottenuto la validità iridata anche per moto e quad. A livello di quattro ruote è la terza gara per importanza in Italia, dopo la Formula 1 a Monza e il Mondiale Rally in Sardegna: un livello di eccellenza assoluta nelle competizioni fuoristrada con un rimando d’immagine straordinario per il territorio. Nel 2012, nonostante la gravità della crisi economica, hanno gareggiato 161 concorrenti tra piloti e centauri, provenienti da tre continenti e 21 nazioni; inoltre, gli operatori media accreditati sono stati ben 115 tra giornalisti, fotografi, cameraman e addetti stampa team, provenienti da 13 nazioni. Si preparano, quindi, grandi festeggiamenti per il ventennale con sorprese e spettacoli in occasione della cena di gala in programma venerdì 15 marzo.
DUE RUOTE. E’ un incubo per i suoi avversari: vince sempre lui. Imbattuto dal 2010, Alberto Basso è il padrone dell’Italian Baja in versione moto. Tre sigilli appartengono anche al grande Fabio Farioli (1998, 2000, 2001), ma adesso solo il centauro di Porcia può allungare la striscia. Dopo TM, Husqvarna e Honda, per la sfida 2013 sta mettendo a punto una Suzuki 450 griffata Motoclub BRP, che darà il suo appoggio ufficiale alla gara. “Ho un sogno nel cassetto – rivela – : vincere cinque Italian Baja con cinque moto diverse e poi appendere il casco al chiodo”. Classe 1967, se ne frega altamente dell’età che avanza. “Mi tengo in allenamento e poi l’esperienza non si trova al supermercato”. Basso è un formidabile interprete della corsa sul greto dei fiumi: “Sui sassi è come andare sulle uova, ci vuole manico, una particolare sensibilità a guidare la moto e capire dove mettere le ruote”.
Nell’alveo del Meduna, del Tagliamento e del torrente Cosa si muove a suo agio come Tarzan nella jungla. “Sfrutto il vantaggio di conoscere alla perfezione le caratteristiche del percorso di gara – spiega –. Gli stranieri e i miei rivali italiani vanno forte sul fondo duro delle stradine di campagna, dove il tracciato è più simile a quello di un motorally. Ma poi quando si passa sulle grave prendono minuti di distacco”. Peccato solo che negli ultimi anni siano venuti in pochi a gareggiare a Pordenone, sia in moto che quad. “L’Italian Baja ha difficoltà molto elevate che mettono a dura prova mezzi e piloti. Bisogna avere la voglia di mettersi in gioco”. Una passione speciale quella di Basso, attizzata dalla prospettiva di affrontare domenica 17 marzo il doppio giro marathon sul settore selettivo “Rauscedo” (140 km) che marcherà sicuramente i distacchi.