Ci sarà anche una commemorazione per i soldati kazaki caduti in Italia durante la seconda Guerra Mondiale a Trieste, nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile, 70/o anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo.Nel capoluogo giuliano, infatti, sorge un Monumento alla memoria dei caduti kazaki, all’interno del Cimitero Ex Militare, dove si recherà in vista Andrian Yelemessov, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica del Kazakhstan in Italia, assieme a Luca Bellinello, Console Onorario del Kazakhstan in Friuli Venezia Giulia e organizzatore della cerimonia, il sindaco Roberto Cosolini e le organizzazioni di ex Partigiani.Il Monumento è stato inaugurato cinque anni fa, il 25 aprile 2010 ed è l’unico monumento di proprietà della Repubblica del Kazakhstan in un Paese straniero. La sua costruzione venne promossa realizzata dall’Ambasciata kazaka in Italia in seguito a una richiesta formulata nel 2005 dallo scrittore Issabay Kalmukana, veterano di guerra, che chiedeva di poter individuare il luogo di sepoltura di 10 soldati kazaki inquadrati nel battaglione russo del IX Corpus della 18/a brigata dell’Armata Popolare di Liberazione della Jugoslavia (Noayu) caduti in battaglia sul fiume Vipacco.Dalle ricerche emerse che all’inizio del 1944, all’interno della Brigata si formò una battaglione di soldati sovietici, prevalentemente fuggiti dai campi di sterminio nazisti e aggregati al movimento partigiano, comandati dall’ex sergente dell’Armata Rossa Boyesen Raisov, kazako di 23 anni. Dieci soldati kazaki, impegnati in un servizio di ricognizione nei pressi del Vipacco, nell’aprile del 1945 riuscirono a sconfiggere un’intera compagnia della Wehrmacht composta da 150 soldati. In totale sono 104 i soldati sovietici caduti nella guerra di liberazione tra Trieste e Gorizia; di questi 36 erano kazaki, i cui nomi sono scolpiti sul Monumento triestino alla Memoria.
25 aprile ricordando i soldati kazaki caduti a Trieste
Per il 70mo della Liberazione saranno commemorati 36 militari del battaglione russo del IX Corpus della 18/a brigata dell'Armata Popolare di Liberazione della Jugoslavia (Noayu)
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