Il premio Nobel per la fisica è stato assegnato stamattina a Giorgio Parisi, 73 anni. Nel 2005 gli fu assegnato il Premio Nonino ‘a un maestro del nostro tempo’. Da allora è più volte tornato come ospite alle distillerie di Percoto. Proprio qui, nel 2013, sedette allo stesso tavolo con Fabiola Gianotti, direttrice del Cern di Ginevra, premiata quell’anno dalla giuria del Premio Nonino.
Si racconta che l’incontro sfociò in un dibattito sulle scoperte scientifiche, in particolare sul Bosone di Higgs, questione che all’epoca teneva banco. Parisi ha ricevuto il Nobel per i suoi studi sui sistemi complessi. Divide il riconoscimento con due climatologi: Syukuro Manabe, 90 anni, e Klaus Hasselmann, di 89. Il fisico italiano è stato premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”.
Parisi era atteso a fine ottobre a Trieste, come confermato dal direttore della Sissa Stefano Ruffo, che ha raccontato come il fisico sia una persona di riferimento per la sua vita professionale. “Spero avrà tempo di venire” ha commentato. Ora la sua agenda sarà molto piena.
“Il premio Nobel per la fisica assegnato a Giorgio Parisi rappresenta un evento storico per l’Italia e per tutto il sistema ricerca che, anche grazie all’attenzione delle istituzioni, in Friuli Venezia Giulia è caratterizzato da una presenza eccellente e capillare”. Congratulandosi con il 73enne fisico romano, premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”, il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, riporta l’attenzione sulla necessità di “aumentare gli investimenti pubblici e privati nella ricerca per non lasciarsi sfuggire l’effetto traino garantito da un Nobel che attendavamo da 37 anni, ovvero da quando fu assegnato a Carlo Rubbia nel 1984”.
“È decisamente positivo – sottolinea Zanin – che prima della pandemia sia stata registrata una decisa crescita della spesa pubblica e privata in ricerca e sviluppo (1,47% del Pil nel 2019 rispetto all’1,42 del 2018), avvicinando l’Italia al target di Europa 2020 pari all’1,53% del Pil. Nel 2020, però, le problematiche legate al Covid hanno inciso pesantemente su un trend che adesso deve ripartire ad ogni livello, con la nostra regione – evidenzia Zanin, ricordando i rapporti di Parisi con l’Ictp di Trieste – pronta ad essere protagonista”.
“In un periodo estremamente complicato – conclude il presidente dell’Assemblea Fvg – dobbiamo tutti prendere spunto dal caos, ovvero ciò di cui si occupa Parisi tra particelle e sistemi neurali, ragionando e operando con lo stesso obiettivo: trovare un ordine al suo interno”.
“L’Università di Udine esprime le sue più sentite congratulazioni al professor Giorgio Parisi, insignito del premio Nobel per la fisica. Questo prestigioso riconoscimento fa onore all’insigne studioso ed è motivo di orgoglio per l’intera comunità scientifica italiana. Sicuramente potrà essere di stimolo per continuare a mantenere alto il livello della ricerca e a considerare l’importanza della formazione scientifica di base”. Così il rettore dell’Ateneo friulano, Roberto Pinton, all’indomani dell’assegnazione del Nobel per la Fisica 2021 a Giorgio Parisi, fisico teorico dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e vicepresidente dell’Accademia dei Lincei, premiato per le sue ricerche sui sistemi complessi. Parisi condividerà il Nobel con Syukuro Manabe e Klaus Hasselmann, per le loro ricerche su modelli climatici e il riscaldamento globale.
Con il rettore Pinton, la comunità dei fisici dell’Università di Udine ricorda, in particolare, come i contributi che Giorgio Parisi ha portato alla fisica sono stati sempre profondi e fondamentali. Marina Cobal, ordinaria al dipartimento Politecnico di ingegneria e architettura, coordinatrice del gruppo di Udine dell’INFN (al quale Parisi è associato) ed ex responsabile italiano dell’esperimento ATLAS all’acceleratore LHC di Ginevra, sottolinea come “l’apporto di Giorgio Parisi alla fisica è stato enorme, ed ha spaziato attraverso molti campi della ricerca: in particolare, all’inizio della sua carriera, ha sviluppato un lavoro insieme ad Altarelli che è stato fondamentale per la comprensione della dinamica delle collisioni protone-protone negli acceleratori di particelle come LHC, e che è alla base di tutto quello che di interessante abbiamo fatto negli esperimenti ai grandi collisori adronici, inclusa la scoperta del bosone di Higgs”.
I lavori forse più famosi di Giorgio Parisi sono nel campo della meccanica statistica e dei sistemi complessi, in cui ha apportato nuove e rivoluzionarie idee che hanno trovato applicazioni in molti campi diversi, inclusi alcuni, come le dinamiche della società, apparentemente assai lontani dalla fisica. Come ricorda Paolo Giannozzi, associato di Struttura della Materia al dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche, “Giorgio Parisi è una figura eclettica e pragmatica di fisico teorico che ha sempre teso a tradurre sul piano concreto i risultati dei suoi lavori, non disdegnandone nemmeno gli aspetti computazionali. Parisi ha sempre contribuito in modo determinante ai settori cui si è dedicato, spesso precorrendo i tempi”.
E Barbara de Lotto, associato di Fisica Sperimentale al dipartimento di Scienze matematiche, informatiche e fisiche, responsabile nazionale dell’esperimento MAGIC e docente di materie di base a Ingegneria, sottolinea come “lo studio della fisica va affrontato con la convinzione che, se svolto seriamente, fornirà gli strumenti per affrontare nel seguito, nella vita, anche problemi molto diversi”.