Eccolo qua, mentre esce dall’acqua, nel cuore del bosco. Il castoro ha scelto la Foresta di Tarvisio per tornare in Italia, dove mancava da oltre 500 anni. Un esemplare di 15-18 chili, probabilmente un maschio, giovane, è stato ripreso da Renato Pontarini del Progetto Lince Italia dell’Università di Torino nell’antica foresta dove nelle settimane scorse aveva cominciato a rosicchiare la corteccia degli alberi.
Le strane rosicchiature, completamente diverse da quelle che si rilevano di solito in Val Canale, sono state notate da un cacciatore, prima, da una guardia forestale, poi, lo scorso ottobre.
Gli esperti del Progetto Lince Italia hanno così deciso di predisporre delle trappole fotografiche e cinematografiche e dieci giorni fa la conferma: quelle strane rosicchiature erano state causate proprio da un castoro che, presumibilmente proveniente dall’Austria, ha deciso di stabilirsi nel Tarvisiano.
“La scoperta – spiega Paolo Molinari, ricercatore faunistico e coordinatore del Progetto Lince Italia – è la conferma della straordinaria qualità ambientale della millenaria Foresta di Tarvisio e un segnale di grande fiducia e speranza perché, con la sua attività, il castoro, che è il roditore più grande del mondo e può arrivare anche a 30 chili di peso, crea le condizioni per l’insediamento di altre specie, soprattutto nei piccoli corsi d’acqua”.
L’altra speranza non è solo degli esperti, ma anche dell’immaginario collettivo: come si fa a non auspicare che a primavera, questo giovane castoro torni in Austria per l’accoppiarsi e poi decida di stabilirsi nel Tarvisiano, magari per dar vita a una vera e propria colonia?
D’altra parte, non sarebbe una novità: lo hanno già fatto gli orsi e finanche la lince, che avvistata per la prima volta due anni fa, ora, se non proprio di casa, sicuramente non è estranea al Tarvisiano.