La nostra regione è migliorata o peggiorata in termini di inquinamento del suolo? La domanda l’abbiamo girata a Marino Visintini, voce storica dell’ambientalismo friulano, in prima linea soprattutto sulle vicende delle discariche.
“Verrebbe da dire – spiega – che abbiamo modificato il modo di inquinare la terra sulla quale viviamo, aggiungendo purtroppo nuovi problemi a quelli del passato che non sono mai stati risolti. Certo, oggi di discariche ancora in attività ne abbiamo ben poche, ma in compenso quelle chiuse da anni restano una bomba a orologeria, una ferita aperta che continua a infettare il nostro territorio. Anzi, la situazione è se possibile peggiorata perché molte organismi di controllo che in passato avevano iniziato a verificare cosa stava accadendo, sono stati depotenziati. A parte il caso del personale un tempo al lavoro nelle province, questo processo è evidente anche nel nucleo della Guardia di finanza o nel nucleo operativo ecologico dei carabinieri. L’ufficio di Udine ha competenza sull’intero territorio regionale, ma mi risulta che ci lavorino ormai solo due persone”.
Cosa ne pensa del nuovo Piano regionale per la bonifica dei siti inquinati?
“Il problema di fondo è che ci sono tante situazioni non incluse nell’elenco degli interventi e non valutate quindi come gravi. Mi viene in mente la ex discarica Cogolo. Per altro, il Comune di Campoformido sta valutando un progetto di bonifica per il ripristino dell’area di superficie senza tuttavia intervenire su cosa c’è di interrato e che inquina davvero. Il problema delle discariche dismesse da tempo è che non è del tutto chiaro cosa nascondano e come intervenire. Nel caso per esempio della discarica ex Aspica a Firmano di Premariacco, dove nel corso degli anni hanno buttato di tutto, vorrebbero svuotarla per smaltire il materiale in altro impianto, ma corrono davvero il rischio di dover evacuare l’intero paese durante le operazioni di svuotamento. Anche per la discarica ex Verde Industria di San Giovanni al Natisone, abbandonata da anni dopo che l’azienda è fallita, non si sa bene cosa ci sia dentro. L’elenco è lungo e potrei citare anche il caso della discarica ex Ifi per la quale non è mai stato presentato un progetto di bonifica, nonostante l’impianto, che ha problemi di percolamento dei liquami, sorga a poche centinaia di metri a monte della presa dell’acquedotto a Zompitta”.