Traffico più intenso per gli esodi di vacanzieri, serate più lunghe e qualche birra gelata in più per far fronte al caldo: l’estate è il periodo in cui aumentano gli incidenti stradali. Secondo i dati Istat, infatti, nel 2013 In Italia, il maggior numero di incidenti con lesioni a persone si è verificato a luglio (17.766), con una media giornaliera di 573 incidenti. Il maggior numero di morti è stato invece registrato ad agosto, 347 in termini assoluti e 11 in media giornaliera.
I mesi estivi, dunque, sono i più ‘neri’ dal punto di vista dei sinistri, anche di quelli che coinvolgono animali. In questi casi le vittime possono essere sia quelli d’affezione – soprattutto cani e gatti -, sia selvatici. Per legge, in entrambi i casi il conducente del veicolo è tenuto a soccorrere l’animale ferito e comunque ad avvisare gli organi preposti per controllare – e far rimuovere il corpo dell’animale, se deceduto (il tutto, a prescindere dalla colpa).
Il padrone è responsabile
Ma, alla fine, chi paga i danni degli automezzi coinvolti?
Prima di tutto, in relazione all’entità dell’infortunio, bisognerà contattare le Forze dell’ordine per far effettuare i rilievi. Poi è necessario dimostrare di chi sia l’effettiva responsabilità dell’incidente con le eventuali prove che i danni al veicolo siano stati causati proprio dallo scontro con l’animale investito. Quando la responsabilità non è a carico del conducente, ma dipende dal comportamento dell’animale, è importante risalire al proprietario. Per gli animali domestici, d’affezione, ma anche d’allevamento o da lavoro, la responsabilità ricade sui proprietari, anche in caso di animali smarriti o fuggiti, a meno che il padrone non dimostri in modo inequivocabile di aver messo in atto tutte le misure di custodia possibili. Per risalire ai proprietario dei cani, si usa il microchip obbligatorio, ma per i gatti, non vigendo a oggi obbligo di microchippatura, potrebbe essere più difficile.
Se l’animale fa parte della fauna selvatica, per legge è “patrimonio indisponibile dello Stato”, che dovrebbe rispondere dei danni. Da tempo, la gestione della fauna selvatica è in carico alle Regioni (che devono attuare tutto quanto compete loro per evitare che questi animali arrechino danni a cose e persone), salvo dove non ne siano delegate le province. Starà quindi al giudice, in base alla dinamica dei fatti e alle prove, stabilire chi abbia mancato in qualcosa, con eventuale conseguente determinazione di un risarcimento danni in merito al veicolo incidentato.