Non cresce di molto la popolazione di Ronchi dei Legionari e continua a rimanere sotto le 12mila unità. Anche se positivo è il trend per la presenza degli stranieri, 792 alla fine del 2017 contro i 770 dell’anno precedente. La maggior parte di loro sono donne, 402, a fronte di 390 uomini. Provengono da 57 paesi, in special modo dall’Est Europa, ma anche molti, specialmente nell’ultimo anno, dal Bangladesh, richiamati dal lavoro nel cantiere navale di Monfalcone.
Forte anche la presenza rumena con 205 persone, contro le 211 del 2016, 97 uomini e 108 donne. Quindi i croati, con 72, 10 in più del 2016, gli albanesi, 68 contro i 55 dell’anno precedente, 39 uomini e 29 donne, quindi coloro che arrivano dalla Macedonia, 46, dal Kosovo, 43, dalla Bosnia, 42 e, come detto, dal Bangladesh che, alla fine del 2017, erano 24, contro i 13 dell’anno prima. Sono 16 gli uomini e 8 le donne. Meno rappresentate, ma comunque presenti, l’Ucraina, con 29 persone, la Bulgaria, con 26 rappresentanti, la Moldavia, con 24, il Senegal e la Slovenia, con 22, il Marocco, con 16, la Federazione Russa e la Cina, con 14 e la Polonia, con 11. Altri Paesi, invece, sono rappresentati anche da una sola persona, come l’Algeria, l’Angola, l’Argentina, l’Austria, Capo Verde e, ancora, Estonia, Giappone, Grecia, Israele, Kazakhistan, Malesia, Paesi Bassi, Portogallo, Stati Uniti, Svezia, Germania e Tanzania. Ancora ci sono nazioni a noi lontane, come la Tailandia, con 3 persone, la Repubblica Dominicana con 3, Indonesia, con 2, Colombia, 7, Cuba, 5, ed Egitto con 3. Ma altre vicine come la Francia che ha 4 esponenti o la Spagna con lo stesso numero.
Tra le 535 persone che nel 2017 hanno deciso di stabilirsi a Ronchi ci sono 81 stranieri e 56 direttamente da oltreconfine. E tra i nuclei familiari ronchesi 442 hanno al loro interno uno straniero e 332 hanno intestataria una persona non italiana.