Mettere in piedi una sagra paesana è una vera e propria impresa. Tuttavia, ci sarebbe la possibilità di rendere più facile la vita a chi deve organizzare queste feste. Come? Alcuni suggerimenti vengono proprio dalle Pro Loco, che hanno sulle spalle anni di esperienza. Il problema principale riguarda il Tulps (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) che non fa distinzioni tra piccole e grandi manifstazioni. Se si escludono le correzioni fatte in questi mesi (l’esibizione di un comico o di un trio ‘unplugged’ sono ora considerati semplice allietamento), il Testo non distingue l’orchestra di liscio, che è a supporto della sagra, dalla discoteca, o dal mega concerto. Insomma, che i partecipanti siano pochi o molti, che le strutture siano semplici o molto complesse, che si paghi o no il biglietto, non c’è alcuna differenza: si tratta sempre di pubblico spettacolo. La prima mossa, dunque, è proprio questa, introdurre alcune distinzioni, in primis quella che separa chi opera a scopo di lucro da chi fa volontariato. In questo modo, si esonerebbero le sagre medie e piccole dal dover attivare tutta una serie di iter procedurali obbligatori per chi fa business. L’importante è che il ballo non sia l’attrazione principale, ma solo un ‘accompagnamento’ della sagra, e che per danzare non serva un biglietto d’ingresso.
In merito agli incartamenti, se gli allestimenti non cambiano nel tempo, perché si è costretti ogni volta a ripresentare tutto il malloppo? Meglio sarebbe che il parere delle Commissioni comunali che si esprimono sulla manifestazione e l’agibilità (la validità è biennale) durassero almeno 5 anni, a meno che non vengano apportate modifiche sostanziali all’allestimento. Inoltre, sarebbe opportuno che la documentazione tecnica per il parere sul progetto fosse fatta esclusivamente per via telematica o fosse sostituita da asseverazione di un tecnico abilitato che certifichi la regolarità della documentazione agli atti del titolare e il rispetto delle normative vigenti. Infine, le Proloco propongono che, per le manifestazioni di competenza delle Commissioni comunali, si elimini la convocazione della Commissione per la verifica degli impianti e strutture oltre le 200 e fino a 1.500-2.000 persone. I controlli e verifiche potrebbero essere sostituiti da una certificazione asseverata di conformità antincendio redatta da tecnico abilitato. Non si tratta, quindi, di consentire qualsiasi cosa, ma più semplicemente di adottare soluzioni piccole e di buon senso che facilitino la vita degli organizzatori.