L’oro è simbolo di ricchezza, potere, lusso. Ma, causa la crisi economica degli ultimi anni, è diventato anche l’ultima fonte personale di denaro. Chi ha in casa oggetti preziosi, insomma, può venderli per trarne un vantaggio. Ma l’oro resta, ad oggi, anche il bene rifugio più sicuro per evitare la perdita di valore del proprio capitale in banconote.
Per capirne di più, abbiamo chiesto a Franco Padovan – referente del Friuli Venezia Giulia dell’Anopo (Associazione nazionale operatori professionali oro) e titolare di Zeta Spa, il ‘compro oro’ di viale Trento a Pordenone – quali siano i vantaggi e i rischi quando si vende o investe in oro. La sua è un’esperienza quarantennale nel settore: prima nella gioielleria di famiglia fino al 2002, quindi con la nuova attività, aperta nel 2008. Con, in più, una specializzazione da tecnico orologiaio e un passato nei carabinieri. “Prima l’oro lo vendevo, adesso lo compro”, sorride. “Ma sfatiamo subito alcune leggende su questa attività”.
Sarebbero?
“Non è vero che tutti vendono i loro ricordi per la crisi. Questi sono solo la metà. Tutti gli altri preferiscono incassare dei soldi da oggetti che non utilizzano più da tempo o perché li hanno ricevuti in eredità o fuori moda, o perché rotti, oppure semplicemente perché il prezzo del metallo è molto alto. Inoltre, questa attività non è una novità recente: le gioiellerie l’hanno sempre fatto. Infine, i ‘compro oro’ seri non sono affatto degli approfittatori, anzi svolgono un ruolo sociale: sono gli unici a fornire denaro, quando anche le banche chiudono i rubinetti”.
Come si distingue un ‘compro oro’ affidabile?
“Oltre ad avere un’apposita licenza dalla Questura, quelli gestiti da operatori professionali, come nel mio caso, hanno un’autorizzazione dall’Ufficio Cambi della Banca d’Italia esposta in negozio, che ne attesta i requisiti di onorabilità e solvibilità. Gli operatori professionali sono circa 500 nel nostro Paese, a fronte di migliaia di ‘compro oro’ di vario genere”.
I consigli per chi si appresta a vendere un oggetto prezioso?
“Meglio girare più negozi e far pesare la propria merce. Qualcuno inganna sul peso, altri promettono quotazioni fuori mercato, che poi non mantengono. I recenti servizi di Striscia la notizia e Le Iene, che smascheravano i ‘furbi’, sono stati fatti con il sostegno dell’Anopo. Quindi, è bene farsi fare più preventivi e scegliere chi paga meglio. Il prezzo dell’oro segue il fixing giornaliero, tuttavia il prezzo è libero e ogni acquirente applica la propria commissione. C’è chi offre 18 curo al grammo, chi 16, chi 15, ma chi paga di meno vuole semplicemente guadagnare di più”.
Si sente vociferare di oro rubato smerciato in alcuni negozi. A lei l’hanno mai proposto?
“Sì. Si tratta di persone che dopo due o tre vendite mi hanno detto di garantirmi mezzo chilo la settimana. Naturalmente, li ho allontanati e ho fatto la segnalazione alle forze dell’ordine. Ma non tutti si comportano come me”.
Cosa vi portano le persone?
“Catenine, braccialetti, le fedi nuziali… ma solo i separati. Essendo i divorzi in aumento, anche di quelle ne arrivano di più”.
Qualcuno le racconta le storie che ci sono dietro agli oggetti?
“Capita. Ma io rispondo loro che quell’oggetto, a cui tanto tengono sul piano affettivo, oggi li sta aiutando. E, per quanto mi riguarda, nessun altra persona indosserà i loro ricordi: l’oro che acquisto io va tutto in fonderia”.