Se non è un cortocircuito, poco ci manca. L’avvento del mercato libero dell’energia ai consumatori ha causato non pochi grattacapi. Nel settore della telefonia, dopo i primi tempi dove le compagnie telefoniche utilizzavano politiche piuttosto spregiudicate, anche grazie all’attività dell’Autorità di garanzia delle comunicazioni, la libera concorrenza ha prodotto gli effetti sperati facendo ridurre le tariffe. Se invece guardiamo a cosa sta accadendo in materia di energia elettrica e gas, tocca fare i conti con l’assalto dei call center, che mentre in passato colpiva i numeri fissi, ora si concentra anche sui cellulari, con il risultato che le telefonate arrivano a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo, incluso quello di lavoro. Come se non bastasse, spesso la presentazione è ingannevole e al malcapitato di turno viene millantato il fatto di parlare a nome di associazioni di tutela dei consumatori o delle più note compagnie, mentre invece si tratta di agenzie che tentano di far sottoscrivere un nuovo contratto. E a cadere nel tranello, guarda caso, sono spesso i più anziani.
Millantatori in azione
“E’ accaduto anche a me – spiega l’avvocata Barbara Puschiasis, presidente dell’associazione Consumatori attivi – di ricevere una telefonata con un messaggio registrato che mi informava che stava per scadere il termine per passare dal mercato protetto a quello libero, notizia per altro falsa. Spesso si spacciano come portavoce delle associazioni di tutela. Da parte nostra abbiamo inviato una segnalazione all’Autorità garante della Privacy, all’Antitrust e all’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) affinché facciano partire una procedura specifica per sanzionare questi comportamenti scorretti”. Il problema di fondo è che le norme in materia sono poco incalzanti, per non dire apertamente ignorate: “Attualmente abbiamo a disposizione abbiamo a disposizione le norme del codice del consumo per le pratiche commerciali scorrette che vieterebbero messaggi falsi o ingannevoli per il consumatore e il codice della privacy recentemente modificato dal Gdpr, ma il problema è che si aprono mille porte sia mediante i cookies quando navighiamo sui siti sia quando firmiamo autorizzazioni al trattamento dei dati personali ogni volta che sottoscriviamo qualche documento, con il risultato che cediamo anche a terzi i nostri dati per fini marketing e così i consumatori si trovano in trappola”.
Registro aggirato
E il registro delle opposizioni che pure ha messo un freno alle chiamate sui telefoni fissi viene scavalcato: “Sì perché purtroppo i sistemi di cui parlavo prima sostanzialmente ne vanificano l’efficacia. Per quanto riguarda i cellulari doveva essere già stato aperto il registro apposito e si spera che dopo vari rinvii sia aperto entro fine anno”. I rinvii sono legati ovviamente al fatto che le lobby che agiscono nel parlamento stanno esercitando forti pressioni per rinviare l’apertura del nuovo registro anche se lo stesso non sarà risolutivo, tanto più che fare marketing sui cellulari induce in errore e impedisce ai consumatori di difendersi dalle chiamate indesiderate. “A questo si aggiunga poi – ricorda Puschiasis – il problema degli agenti che si presentano porta a porta spacciandosi per rappresentanti di una compagnia impegnati nei controlli della bolletta salvo poi carpire i dati del malcapitato di turno che si trova con un nuovo contratto”.
Secondo lavoro
“Il mercato libero, com’è strutturato ora – ha ribadito la presidente di Consumatori attivi – obbliga i cittadini a svolgere un secondo lavoro: molte compagnie attivano il contratto con una super offerta che però dura poco e poi costringe il cliente ad attivarsi per cercare un nuovo gestore pena bollette sempre più esose. Ora i prezzi di energia e gas sul mercato tutelato sono in molti casi più bassi di quelli del mercato libero”.