Coworking vuole dire condivisione di uno spazio lavorativo. Non si tratta di un semplice ufficio, perché a occupare le postazioni, adeguatamente attrezzate, sono persone che svolgono attività indipendenti.
Usufruiscono del servizio giovani neodiplomati o laureati che vogliono inserirsi nel mondo del lavoro. Soldi pochi, ma molto entusiasmo. Si divide l’affitto, per risparmiare e dello spazio di coworking si può sfruttare, non soltanto una postazione, ma anche la sala per ricevere i clienti, fare presentazioni dei propri progetti, addirittura riunioni. L’obiettivo ultimo, però, non è spendere poco, ma condividere, non soltanto gli spazi, ma le idee, allacciare nuovi rapporti e fare rete.
Nello spazio di coworking si possono incrociare giovanissimi freelance che lavorano nella comunicazione, social media manager, ma anche avvocati, architetti, o piccoli imprenditori. Non soltanto creativi, quindi. L’affitto della ‘scrivania’ in uno dei tanti spazi aperti in regione ha un costo che si aggira intorno ai 15 euro al giorno.
Se invece si entra nella Factory della Banca di credito cooperativo di Manzano, ora Banca Ter, i giovani soci al di sotto dei 35 anni possono utilizzare gratuitamente gli spazi prestigiosi nel cuore di Udine e di Gorizia. Al tempo a lanciare l’impresa, è il caso di dirlo, è stato Carlo Piemonte, che a 29 anni, già entrato nel Cda della banca, ha avuto l’idea di dare fiducia ai ragazzi.
“E’ stata un’avventura – spiega Piemonte -, ma sempre nello spirito del credito cooperativo, che per primo crede nella condivisione. Mi sono chiesto cosa poteva servire ai giovani soci, cosa potevamo offrire loro. Così, meglio di un prodotto bancario ho pensato che potevamo riconvertire parte della banca in uno spazio da condividere appunto, perché diventasse propulsore di idee e attività. Il primo obiettivo è quello di aiutare a fatturare, ma il successo più grande è quello di veder nascere collaborazioni tra i partecipanti, che, una volta usciti, dopo due anni al massimo, hanno la possibilità di volare da soli. La Factory è importante anche per la crescita del tessuto imprenditoriale e professionale della regione ed è stata presa come modello in tutta Italia”.
Sono 70 i professionisti ‘nati’ da questa iniziativa. Uno di loro è Emanuele Tomic, architetto, che sta lavorando proprio alla creazione di un nuovo spazio di coworking a Cervignano.
“Io ho partecipato al bando della banca – spiega Tomic – proprio perché questa iniziativa mi poteva fornire nuovi contatti e collaborazioni e darmi la possibilità di partecipare a eventi importanti per la mia professione. Da architetto posso dire che, oltre a tutto questo, creare nuovi spazi di coworking serve anche per recuperare edifici ormai abbandonati, o per valorizzarli”
Coworking, dividere spazi, costi e soprattutto idee
In realtà, è più importante poter creare una rete di contatti e di scambi di idee
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