La sua passione è la fotografia e le sue immagini su Instagram sono ‘virali’, rilanciate dagli utenti. Lui si chiama Davide Anzimanni, ha 25 anni ed è di Udine. Non solo, grazie al suo talento nel catturare scatti emozionanti e suggestivi, è uno dei friulani con più follower Su Instagram, 128 mila affezionati che lo seguono nei suoi viaggi fotografici.
Come si diventa così popolari sui social, ma sopratutto, come nasce questa passione e come si diventa un instagramer con tanto seguito?
“La mia passione è nata un po’ per caso. Quando ero più piccolo mi dilettavo nelle foto di paesaggio, ma non conoscevo nulla del mondo della fotografia. Con gli anni questa passione è cresciuta e mi sono formato da autodidatta, studiando e ricercando sempre lo scatto perfetto, imparando e prendendo ispirazione anche da content creator famosi”.
“Mi sono iscritto su Instagram non appena è nata la piattaforma – continua Anzimanni -, per rimanere in contatto coi miei amici, ma non avevo idea del potenziale che questa piattaforma potesse avere. Ho iniziato a pubblicare i miei scatti, crescendo e imparando molto da questo social: miglioravo nella tecnica e al contempo i miei follower crescevano di giorno in giorno. Ad oggi conto 128 mila follower, ma mi ci sono voluti più o meno cinque anni per raggiungere questa cifra”.
Come si raggiungono risultati simili sui social?
“Ci vogliono tanta costanza, impegno e passione. Senza dimenticare l’originalità dei propri contenuti”.
Anche il minimo dettaglio, in una foto, può fare la differenza: quanto sono ‘studiate’ le sue immagini?
“Prima di un mio viaggio studio la location a distanza, per quanto possibile. Analizzo ciò che è stato fatto da altri fotografi per capire quale condizione di luce potrebbe essere migliore rispetto ad un’altra e cerco di trarne ispirazione. Una volta arrivato a destinazione cerco di non impormi troppi limiti, lascio che sia la mia creatività a prendere il sopravvento e a guidarmi nella realizzazione dei miei scatti. Oltre al momento dello scatto e del pre-scatto, c’è anche un lavoro di post-produzione, dove vado a ‘pulire’ e a correggere le foto. C’è, quindi, una parte di studio preparatorio prima di uno scatto, ma per tutto il resto è la creatività che fa da padrona”.
Chi è e come si muove un content creator? Come pianifica i suoi viaggi? Mete preferite?
“Un content creator è una nuova figura professionale, nata da poco e quindi non ancora molto conosciuta. Si tratta di creare contenuti per aziende e brand, che possono essere testuali, video o immagini. Nel mio caso creo contenuti fotografici e video. Un creatore di contenuti deve saper sperimentare, dev’essere innovativo e dinamico, creando contenuti efficaci e di qualità. I miei viaggi nascono innanzitutto dalla voglia innata di scoprire il mondo: non mi sono mai posto dei limiti e sono sempre andato dove desideravo, amo scoprire il mondo da ogni punto di vista. Una volta scelta la meta, cerco di capire se c’è la possibilità di collaborare con qualche hotel, in genere ben contenti di collaborare con i content creator. Questo mi permette di alloggiare in posti davvero unici e particolari, ricercando sempre il ‘diverso’ da poter immortalare nei miei scatti”.
Che attrezzatura utilizza?
“Da poco ho cambiato la fotocamera e sono passato da una Canon EOS R a una Canon EOS R6. Per le foto aeree utilizzo un drone statico Dji Mavic 2 Pro e un drone Fpv, considerato da gara e che realizza riprese più dinamiche”.
Parliamo del Friuli Venezia Giulia e delle sue bellezze paesaggistiche, location perfette per chi è in cerca di luoghi inediti e poco conosciuti da immortalare e pubblicare sui canali social. Quanto tutto ciò può incidere sulla promozione del territorio?
“La regione ha davvero tantissime risorse e un enorme potenziale: dai paesaggi spettacolari di montagna, al buon cibo, alle risorse culturali che possono avere città come Udine con le Gallerie del Tiepolo ad esempio, o Aquileia con i suoi resti romani, o Trieste. I social secondo me andrebbero sfruttati molto di più rispetto a quanto non accada, poiché offrono un bacino d’utenza davvero ampio e una foto può raggiungere luoghi impensabili. Ad esempio recentemente una mia foto del Monte Lussari è stata condivisa da pagine con milioni di follower come Architecture and Design e Travel and Leisure, e moltissime persone mi hanno chiesto dove si trovasse questo luogo perché non ne avevano mai sentito parlare. I social al giorno d’oggi sono essenziali per la promozione e la valorizzazione di un territorio”.
La pandemia ha fortemente limitato la possibilità di viaggiare: come ha risposto dal punto di vista artistico a queste limitazioni?
“Dopo il periodo di quarantena, in cui tutti quanti siamo stati costretti a stare a casa, ho cercato di mantenermi attivo nella mia regione e quando si poteva, rispettando le regole, uscivo a fare qualche scatto naturalistico. Successivamente sono subentrati dei lavori anche all’estero che mi hanno permesso comunque di viaggiare, ovviamente non con la stessa frequenza di prima e solamente per lavoro e collaborazioni con enti, hotel o resort”.
Prossimo viaggio?
“Cerco di non dire mai le mie prossime mete! Voglio stupire le persone e renderle partecipi poi, momento per momento, del mio viaggio. Quindi come si dice su Instagram “Stay tuned…””.
Consigli per chi vorrebbe seguire le sue orme?
“Indubbiamente bisogna avere tanta passione e determinazione. Io sono arrivato fin qui in cinque/sei anni, sbagliando molte volte e abbattendomi altrettante, perché non riuscivo a creare i contenuti che desideravo. Bisogna essere determinati e ogni volta che si sbaglia considerare l’errore come un progresso e non come una sconfitta. Senza molti errori che ho commesso non sarei qui oggi! Il consiglio che mi sento di dare a chi vuole intraprendere questa carriera è di essere determinati, unici e originali, prendendo ispirazione da altri fotografi e content creator, ma sempre utilizzando il proprio punto di vista e la propria creatività!”.