Non è di molte parole, Omar Ciutto, piuttosto è un uomo d’azione. Il che, per un 41enne costretto su una carrozzina da quando aveva 20 anni, sembra un po’ strano. Invece non lo è, se si considera che Omar non solo è un maratoneta che ha partecipato a numerose gare in tutta Europa, ma è anche un viaggiatore e un volontario che pensa ad aiutare gli altri, soprattutto i bambini, piuttosto che restare fermo a lamentarsi.
“Era il 1997, l’ultima settimana del servizio militare – ricorda -. ‘Sette giorni all’alba’ come si dice. Ho deciso di usare le ore di licenza per il motocross, la mia passione. Nella pista di San Stino di Livenza ho avuto l’incidente. Non ho mai perso conoscenza, ma la diagnosi è stata subito chiara: lesione midollare. Le gambe non le potevo più muovere”.
Dopo il ricovero e le terapie, Ciutto ha dovuto ricominciare da zero. “Ho dovuto reimparare tutto: a vestirmi, a muovermi, a lavarmi. Le prime volte ci mettevo 10 minuti per infilare i pantaloni. Ho dovuto allestire la mia casa in modo da poter accedere con la carrozzina. Eppure non mi sono mai compatito. Ero troppo curioso di capire cosa riuscivo a fare, più che fermarmi a rimpiangere quello che non potevo fare più. Ho cominciato dalla patente: famiglia e amici mi sono sempre stati vicini, ma volevo la mia autonomia. Ho studiato e imparato a guidare anche senza usare i pedali. Ho cercato lavoro, perché ero partito militare subito dopo il diploma. Poi le attività che riuscivo a portare avanti in autonomia sono aumentate. Dal 2007 abito da solo, se si esclude il gatto. Ho sempre praticato sport. E viaggio molto”.
L’idea di viaggiare è nata in contemporanea con quella che stava diventano una passione per Ciutto: la corsa. “Ho iniziato ad allenarmi nel 2014 per partecipare a Telethon a Udine con il gruppo ‘Formidabili’. Da lì ci ho preso gusto e ho iniziato a girare per l’Europa: Irlanda, Spagna, Finlandia, Polonia sono state alcune delle tappe. Corro la mezza maratona in un’ora e 27 minuti, i 42 chilometri in 3 ore e 10 circa. Per non dipendere da nessuno, ho iniziato a viaggiare da solo. Mi piace. Anzi, adesso se qualcuno vuole accompagnarmi, in genere rifiuto. In giro da solo mi metto alla prova e incontro molte persone. Se non trovo un mezzo pubblico su cui posso salire, faccio l’autostop. Non mi ferma quasi nulla, insomma”.
Di forza d’animo, Omar Ciutto, ne ha da vendere, tanto che collabora anche con Dynamo camp, l’iniziativa che offre programmi di terapia ricreativa per bambini e ragazzi affetti da patologie gravi o croniche. “Diverse volte sono stato tra i volontari del Camp in Toscana – racconta -. È stata un’esperienza molto intensa. I bambini imparano che possono raggiungere obiettivi che non sognavano nemmeno e aumentano la loro autostima. Sembrerà banale, ma è vero che ‘far del bene fa bene’, perché sono grato e soddisfatto quando ritorno a casa. Adesso mi adopero come ambasciatore: a settembre organizzeremo a Lignano Pineta la Millepiedi Run proprio per far conoscere Dynamo Camp e le sue attività”.