Grazie all’opera degli alpini, dopo un lavoro ininterrotto durato oltre sei anni, è tornato alla luce il forte di Beano. Il recupero è stato seguito dal Comitato per il Centenario Prima Guerra Mondiale – Zona medio Tagliamento, con la partecipazione attiva di diverse sezioni Ana, che hanno dapprima provveduto a ripulire la zona dalla vegetazione, che aveva completamente inghiottito la struttura. Fra questi ricordiamo gli alpini di Codroipo, Beano, Bertiolo, Grions, Sedegliano, Virco, Gradiscutta e Varmo.
Il forte, molto simile ai forti di Col Roncone e Fagagna, essendo circondato da un fossato, faceva parte del sistema difensivo del ponte della Delizia del Medio Tagliamento e fu costruito dal capitano Giuseppe Bormans (direttore dei lavori) tra il 1909 e 1910 seguendo il progetto del generale Pollio. Era dotato di sei cannoni in acciaio da 149 mm (e non quattro come la maggior parte delle fortificazioni) su cupola corazzata girevole, quattro cannoni da 75 mm e quattro mitragliatrici Perino, armi italiane da 6,5 mm di calibro in grado di sparare 450 colpi al minuto. Tuttavia, durante la Grande Guerra non fu mai coinvolto in alcuna azione bellica. Fu disarmato e adibito per molti anni a polveriera dell’esercito italiano.
Un fossato pieno d’acqua circonda la costruzione costituita da un solo piano per essere meno esposta al tiro. Presenta tre ingressi sulla facciata e altri due alle estremità. All’interno, un ampio corridoio attraversa tutta l’opera nella sua lunghezza e permette di accedere a tutti i locali e alle rampe che portano alle cupole.
Nel periodo in cui è stato usato come polveriera, le cupole sono state rimosse e sono state costruite tettoie sulla copertura, dove era stata posta una gabbia di Faraday come parafulmine. Sono ancora presenti i serramenti originali blindati. Alle due estremità esiste una scaletta che porta sul tetto. Un lungo corridoio interno collega la polveriera alle altre stanze adibite ad alloggi, servizi e laboratori per le polveri.
Al termine di questo lungo corridoio si trovano le scale che portavano alle cupole dove erano stati posti i cannoni. Il passaggio, però, è stato bloccato e questa zona è raggiungibile solo dall’esterno, attraverso il terrapieno.
(foto copertina di Marco Mascioli)