Questo autunno l’appuntamento raddoppia: le Giornate FAI d’Autunno si terranno, infatti, per ben due weekend, il 17 e 18 ottobre e il 24 e il 25 ottobre.
Quattro giorni, quattro opportunità per scoprire luoghi speciali della nostra provincia.
Il filo conduttore delle aperture in Friuli Venezia Giulia da parte della Delegazione FAI di Udine sarà la scoperta del territorio e del paesaggio Friulano. Due ville immerse in una natura rigogliosa e verdeggiante ci ricordano l’importanza del genius loci, dello spettacolo dell’architettura che si fonde con il paesaggio circostante. Due siti, che saranno percorribili mediante una unica visita, porteranno i visitatori alla scoperta delle tracce antiche, della lettura del territorio che nasconde i segni ancora visibili del nostro passato ma che molto spesso sono ai più sconosciute. L’ultimo sito, ma non meno importante ci regalerà uno scorcio ludico e romantico raccontandoci l’epoca della belle epoque attraverso carrozze e giocattoli d’epoca e grazie alla mostra accolta al suo interno ci parlerà dei nostri paesaggi per comprenderne appieno i significati nascosti. Ma vediamo nello specifico quali saranno i siti protagonisti di questa edizione delle GFA 2020: Villa Ottelio Savorgnan a Rivignano Teor, Villa di Toppo Florio a Buttrio, la Cortina e il Castelliere a Gradisca di Sedegliano, il Museo Civico delle Carrozze e del giocattolo di Codroipo.
Per garantire un sereno svolgimento delle giornate di manifestazione dal 6 ottobre grazie a una donazione di 3 euro sarà possibile prenotare la propria visita sul sito www.giornatefai.it. La prenotazione è obbligatoria fino a esaurimento dei posti disponibili.
Sarà inoltre possibile iscriversi al FAI in piazza durante i weekend dell’evento oppure on line nei giorni precedenti.
VILLA OTTELIO SAVORGNAN nel Comune di Rivignano Teor
parco ed esterni della Villa – Via Chiesa, 10 Ariis di Rivignano Teor
Villa Ottelio Savorgnan, nell’antico borgo di Ariis del comune di Rivignano Teor, si affaccia su un’ansa del fiume Stella ed è immersa nel “Parco Comunale dello Stella” e del “Sito di Interesse Comunitario Risorgive dello Stella”.
La presenza di una fortezza per la difesa militare del fiume Stella è documentata dal 1267 e, dopo alterne vicende, nel 1339 divenne proprietà di una delle famiglie nobiliari friulane più importanti, i Savorgnan. All’epoca, il complesso era uno dei centri economici più importanti della zona.
La trasformazione da fortezza a villa avvenne probabilmente nel XVII secolo. Questo luogo fa parte dei beni votati al censimento de I Luoghi del Cuore e attualmente vanta un’ottima posizione nella classifica nazionale. Le Giornate d’Autunno saranno un’ottima possibilità per votare la Villa e farle ulteriormente scalare la classifica grazie al contributo dei volontari del Comitato di Villa Ottelio Savorgnan che accompagneranno i visitatori alla scoperta di questo luogo incantato da cui si narra abbia preso vita la shakespeariana vicenda di Romeo e Giulietta.
Turni di visita (gruppi max 10 persone):
SABATO 17/10 E DOMENICA 18/10
MATTINA: 10.00, 10.30, 11.00, 11.30, 12.00, 12.30
POMERIGGIO: 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30
SABATO 24/10 E DOMENICA 25/10
MATTINA: 10.00, 10.30, 11.00, 11.30, 12.00, 12.30
POMERIGGIO: 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30
VILLA DI TOPPO FLORIO nel Comune di Buttrio
parco ed esterni della Villa – Via Morpurgo, 8 Buttrio
Villa di Toppo Florio si erge sulle colline di Buttrio offrendo al visitatore uno scorcio della dolcezza dei paesaggi collinari del Friuli. L’antica residenza padronale eretta dai Di Toppo nella prima metà del XVIII sec. come residenza patrizia di campagna, subì diversi rimaneggiamenti nel corso dei secoli successivi mediante aggiunte e trasformazioni che creano ancora oggi un mix di elementi caratterizzati dalla sobrietà delle dimore padronali unita alla fastosità delle ville venete. Il dominante corpo centrale è cinto da due ali laterali, scandito da possenti lesene e da un timpano classicheggiante forato da un’apertura.
Del complesso fa parte anche il parco, cinto da un possente muro merlato, che conta circa una sessantina di specie tra alberi e piante di provenienza autoctona ed esotica.
Il parco, progettato da Giuseppe Rho, è arricchito da un lapidario in cui sono presenti numerosi reperti lapidei risalenti soprattutto all’epoca romana e provenienti dagli scavi effettuati dai conti Toppo nei loro possedimenti di Aquileia.
Turni di visita (gruppi max 10 persone):
SABATO 24/10 E DOMENICA 25/10
MATTINA: 10.00, 10.30, 11.00, 11.30, 12.00, 12.30
POMERIGGIO: 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30
CORTINA DI GRADISCA DI SEDEGLIANO E CASTELLIERE DI SEDEGLIANO
Esterni – Via del Castelliere, 48 Sedegliano (presso campo sportivo)
Le cortine nacquero in modo spontaneo all’interno delle comunità rurali in epoca altomedievale, che in assenza di altre forme strutturate di difesa, provvidero con esse ad organizzarsi in forma autonoma, costruendo i fossati riempiti d’acqua e dotati di un ponte levatoio, spesso rafforzato da una torre. All’interno dell’area fortificata trovava posto la chiesa, modeste abitazioni, i ricoveri.
Con il trascorrere del tempo vi fu una graduale evoluzione dell’impianto originario.
Poche sono le cortine scavate archeologicamente in regione, per cui mancano dati attendibili sulla loro effettiva origine.
La cortina di Gradisca è uno degli esempi più leggibili di questi sistemi difensivi, anche se la costruzione della stradina che la circonda verso est ha obliterato parte dei fossati. Da notare che proprio durante scavi nei fossati si recuperarono urne cinerarie in terracotta e in pietra.
Il castelliere, trattasi di un abitato difeso da una cinta a terrapieno. Il fenomeno dei castellieri, a conclusione del periodo di utilizzo dei tumuli è attestato da una concentrazione fittissima di insediamenti in area carsico-istriana, nella pianura friulana sembra essersi sviluppato prevalentemente nell’alta pianura udinese e lungo la fascia delle risorgive tra cui è sito Sedegliano.
L’uso di seppellire membri eminenti della comunità in corrispondenza o in prossimità dei varchi d’accesso alla cinta fortificata si ritrova in esempi particolarmente arcaici dei castellieri con cinte in muratura a secco dell’Istria.
Per quanto riguarda la costruzione dei terrapieni, le ricerche hanno portato alla ricostruzione di una tecnica complessa, in genere articolata in fasi successive, con strutture portanti in legno.
I castellieri, diffusi in molta parte dell’Europa protostorica, vennero utilizzati per circa un millennio e mezzo e sono stati riscoperti ed analizzati nel Friuli centrale a partire dalla metà degli anni ’90 grazie ad un importante ciclo di ricerche promosso dall’Università di Udine.
Turni di visita (gruppi max 10 persone):
SABATO 17/10
MATTINA: 10.00, 10.30, 11.00, 11.30, 12.00, 12.30
POMERIGGIO: 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30
DOMENICA 18/10 (solo pomeriggio a causa del passaggio del giro d’Italia)
POMERIGGIO: 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30
MUSEO CIVICO DELLE CARROZZE E DEL GIOCATTOLO DI CODROIPO e la mostra “Tracce. Paesaggio antico in Friuli”
Borgo di S. Martino di Codroipo, a tre chilometri da Villa Manin di Passariano
Un luogo incantato in cui il visitatore potrà immergersi con un tuffo nel passato lungo 44 carrozze e 9 cavalli a grandezza naturale, che avvicina il visitatore alle mode e alle consuetudini della società di fine Ottocento e della Belle Époque. E ancora la visita continua con il museo del giocattolo d’epoca con giocattoli in latta, in cartapesta, in legno, cartone pressato, pezza e panno Lenci, nonché le preziose e famose fashion dolls in porcellana dei secoli XIX-XX, una vasta testimonianza etnografica di paesi europei ed extraeuropei con alcuni importanti contributi della tradizione locale e regionale. Inoltre la sezione d’arte del Novecento ricrea lo Studio di Elio Bartolini con opere di Ciussi Zavagno Altieri Cragnolini Tubaro Barborini Bottecchia. Infine la straordinaria mostra “Tracce. Paesaggio antico in Friuli” racconta i significativi reperti archeologici provenienti dai castellieri di Rividischia e della Gradiscje.
Turni di visita (gruppi max 5 persone):
SABATO 17/10
MATTINA: 10.00, 10.30, 11.00, 11.30, 12.00, 12.30
POMERIGGIO: 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30
DOMENICA 18/10 (solo pomeriggio a causa del passaggio del giro d’Italia)
POMERIGGIO: 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30
GEMONA
Per questa edizione delle Giornate FAI d’Autunno il Gruppo di Gemona del Friuli ha colto l’invito dell’Ecomuseo delle Acque per l’apertura del Castello Savorgnan di Artegna. Le visite, previste nelle giornate di sabato 17 e domenica 18 ottobre 2020 osserveranno i seguenti orari: dalle 10.00 alle 16.00, sarà possibile accedere al castello ogni 30 minuti (ultimo ingresso ore 16.00).
È gradita la prenotazione sul sito del FAI o via mail a [email protected] in quanto i gruppi che possono accedere saranno costituiti da 10/12 persone visti gli spazi interni a disposizione. In occasione delle Giornate FAI sarà possibile salire sulla torre longobarda del castello da cui si può godere di un meraviglioso panorama sulla piana che si estende ai piedi del colle del castello e che solitamente è chiusa al pubblico. Il Castrum Artenia è uno dei castelli longobardi ricordati nella Historia Longobardorum di Paolo Diacono, i resti del vecchio castello sono localizzati in cima al colle nell’area ora occupata dalla chiesetta di San Martino. Nel XIII secolo i signori di Artegna cominciarono la costruzione di un altro edificio, ampliando e trasformando le strutture poste all’ingresso: il muro di cinta e la torre di guardia.
Sorse così quello che ora viene definito castrum inferius o castelletto, date le dimensioni ridotte rispetto al precedente castello superiore. Questo nuovo complesso, di cui il muro portante e la torre risultano essere le parti più antiche, divenne sede abitativa dei Signori di Artegna e rimase di proprietà della stessa casata fino al 1384, anno in cui morì l’ultimo erede maschio del ramo principale della casata, il castello passo quindi per via ereditaria femminile alla famiglia dei Savorgano.
A cura della Condotta Slow Food “Alto Friuli” degustazioni di prodotti del “Paniere dell’Ecomuseo” presso il punto ristoro del castello. Si ringrazia per la collaborazione il Comune di Artegna, la Cooperativa Utopie Concrete e l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese.
MOIMACCO
Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia il gruppo Fai di Cividale del Friuli ha deciso di aderire al week end del 24 e 25 ottobre con un’apertura speciale che unisce la cultura storico artistica a quella vitivinicola. Un viaggio in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le tradizioni riprendono vita attraverso l’ospitalità della famiglia de Puppi, dove architettura, natura e viticultura si intrecciano per portare sul territorio una testimonianza dell’importante passato, più vivo che mai. Andiamo ora a scoprire il sito nello specifico. Villa de Puppi sita a Moimacco (Udine) in Via Roma, n 5 risulta di proprietà dei Conti De Puppi dal 1808. Il complesso edilizio comprende un corpo centrale, ali laterali, colombaie e cappella gentilizia intitolata all’Immacolata Concezione. Non si conosce con esattezza la data di costruzione della Villa, ma le impronte tardo palladiane presenti (pronao formato da 4 colonne ioniche giganti) la fanno collocare al XVI secolo. All’interno sono conservati numerosi arredi del ‘500, anche se un incendio durante la Prima Guerra Mondiale ed un furto successivo hanno causato la perdita di diverse opere d’arte. Particolare interesse destano il salone d’ingresso, il piano nobile e lo scalone d’accesso risalenti ai primi dell’800. Sul retro della Villa si sviluppa un parco diviso tra due tipologie di giardini: quello all’italiana, con forme ben definite, e quello romantico, all’inglese. Alla storica residenza è integrata poi l’azienda agricola appartenente alla famiglia de Puppi da molte generazioni. Qui, con amore e dedizione, la famiglia ha sempre gestito la produzione vinicola con scelte innovative mantenendo intatto il rispetto per le tradizioni e il territorio.
TURNI DI VISITA (GRUPPI DI MASSIMO 15 PERSONE) SABATO 24/10 E DOMENICA 25/10 MATTINA: 09.30-10.00-10.30-11.00-11.30-12.00 ultimo ingresso POMERIGGIO: 14.30-15.00-15.30-16.00-16.30-17.00 ultimo ingresso La visita, a cura dei ragazzi I.S.I.S Paolino d’Aquileia di Cividale del Friuli, inizia all’esterno della villa, per poi proseguire con la Cappella dell’Immacolata Concezione, l’ex limonaia, il giardino all’italiana e quello all’inglese, l’interno della villa (piano principale e piano nobile) e si conclude con la cantina vitivinicola. La prenotazione è obbligatoria sul sito www.giornatefai.it fino ad esaurimento posti disponibili. Per la visita viene richiesto un contributo minimo di 3 euro. Per tutte le visite è necessario munirsi di mascherina personale e mantenere il distanziamento interpersonale di almeno 1.5 m. Per informazioni: Giuseppe Barbiani 0432/730005 e Ilaria Nadalutti [email protected] Si ringraziano la famiglia de Puppi ed il Comune di Moimacco.
Norme antiCovid
Durante le visite sarà necessario rispettare tutte le norme di sicurezza previste, a partire dall’attenzione a non creare assembramenti, all’uso della mascherina e del gel igienizzante. Viene richiesto di rinunciare qualora nei 14 giorni precedenti si abbia avuto temperatura superiore ai 37,5°C oppure ci siano stati contatti con persone risultate positive al Covid 19.
Per tutte le visite sarà necessario munirsi di mascherina personale, mantenere il distanziamento interpersonale di almeno 1, 5 m e igienizzarsi le mani prima di procedere con la visita guidata.
In caso di maltempo sarà garantita solo la visita al Museo delle carrozze e del giocattolo di Codroipo e al Castelliere di Gradisca di Sedegliano.
Per info scrivere a: [email protected]