Il 28 ottobre sono trascorsi due anni dalla terribile tempesta che mise in ginocchio la montagna. Quando il vento che raggiunse picchi di 200 chilometri orari si placò, nella serata del 29 ottobre la visione dei boschi e di molte vie di comunicazioni sembrava tratta da qualche film catastrofista.
In pochi, come ci ha detto molto francamente un primo cittadino, contattato per fare il punto della situazione, sarebbero stati pronti a scommettere sulla possibilità di un ritorno rapido a condizioni per lo meno accettabili. Eppure, mai come per questo evento estremo, la Regione ha dimostrato, per parere unanime, tempi di reazione e di intervento così rapidi e risolutivi.
A parte le centinaia di cantieri aperti ovunque (parliamo di quasi 700 interventi) per mettere in sicurezza il territorio e ripristinare le vie di comunicazione, sono andati avanti di pari passo i lavori di ripristino dei fabbricati privati colpiti soprattutto dalle terribili folate, con tetti scoperchiati, serramenti divelti e facciate martoriate dagli oggetti scagliati con violenza dal vento. Tutto ciò nonostante l’emergenza causata dalla pandemia che ha solo in parte rallentato gli interventi e ha finito per mettere sotto pressione anche la struttura amministrativa regionale.
Sebbene manchi per il momento un quadro riassuntivo degli interventi effettuati e finanziati a lavori avvenuti dalla Regione, possiamo dire con buona approssimazione che anche su questo versante siamo a buon punto e che, anche quando si è trattato di sostenere gli interventi sulle case, la Regione ha fatto il suo fino in fondo.
Marco Lenna, sindaco di Forni di Sopra, conferma che gli interventi di ripristino dei fabbricati danneggiati dalla tempesta Vaia sono a buon punto.
“I lavori sono tutti iniziati – spiega Lenna – se si eccettua un caso nel quale il privato ha chiesto una proroga in quanto sono necessari interventi di consolidamento del terreno a causa di fenomeni di erosione dei versanti, causati dal fiume Tagliamento. A Forni di Sopra parliamo in tutto di sette interventi, che riguardano soprattutto le coperture e le facciate. Tutti questi edifici affronteranno dunque l’inverno senza problemi”.
Manlio Mattia, sindaco di Sutrio conferma che nell’immediato dopo la tempesta sono stati effettuati 8 interventi a favore dei privati, tutti effettuati rapidamente.
“A questi vanno poi sommati altri sette interventi per i quali il privato ha fatto ricorso agli indennizzi messi a disposizione dalla Regione, per un totale di 114mila euro, completati tutti salvo uno che va finalizzato a causa di difficoltà legate al passaggio della linea dell’acquedotto nel terreno oggetto dei lavori.
Proseguono al tempo stesso gli interventi di messa in sicurezza e in questo caso diciamo che siamo a buon punto, nonostante qualche problema con i versanti franosi. Quasi tutti gli interventi hanno riguardato danni alle facciate e alle coperture, o smottamento del terreno”.
A Forni Avoltri, ci ha confermato il sindaco Sandra Romanin, sono state accolte una dozzina di domande, delle quali solo dieci finanziate per un totale di 230 mila euro, ma non tutte sono state ancora rendicontate.
“Due proprietari hanno ottenuto il risarcimento con l’assicurazione – ricorda il sindaco – e hanno deciso di non procedere con la richiesta, ma di pratiche rendicontate ovvero di privati che hanno completato i lavori per ora ne abbiamo un paio. Questo ritardo è dovuto al fatto che le ditte hanno pagato anche lo scotto dell’emergenza Covid, o perché alcuni privati non se la sono forse sentita di anticipare le cifre necessarie. In generale chi ha subito danni, dopo i primi interventi tampone si è dato da fare, ma è possibile che per gli interventi più complessi serva più tempo. La Regione, in ogni caso, ha lavorato molto bene con chiarezza e trasparenza e davvero non ci sono appunti da fare”.
Stessa valutazione positiva da parte del sindaco di Cimolais, Davide Protti: “Abbiamo goduto di misure compensatorie per danni causati da Vaia, che però per nostra fortuna erano di modesta entità e la Regione ha agito rapidamente. Ovviamente – sottolinea Protti – era necessario far effettuare i lavori e poi presentare il resoconto per accedere agli indennizzi destinati agli interventi per far aumentare la resilienza degli edifici ad eventi meteo estremi. Abbiamo avuto poco meno di una decina di domande.
Le prime misure hanno riguardato esclusivamente gli edifici di residenza e poi ci sono stati quelli per aumentare la resilienza, per esempio togliendo i coppi e posizionando tegole ancorate. I danni da noi sono stati soprattutto di natura idraulica e boschiva, ma nulla di paragonabile ad altre realtà perché Claut ha subito ben di peggio, soprattutto se parliamo di boschi.
La Regione si è data molto da fare. Ora stanno appaltando i lavori della seconda tranche degli interventi sulla sicurezza idrogeologica e buona parte dei lavori più urgenti che riguardavano la messa in sicurezza sono stati effettuati molto rapidamente che si trattasse di protezioni spondali, ricostruzione delle briglie portate completamente allo scoperto o le scogliere in prossimità del paese.
Da quello che mi dicono i colleghi degli altri Comuni, nella disgrazia abbiamo goduto di un’attenzione encomiabile da parte della Regione e della Protezione Civile e davvero non possiamo lamentarci da questo punto. Il giorno dopo il disastro lasciato da Vaia, mentre percorrevo la Val Cimoliana pensai che saremmo rimasti per anni disastrati, che si trattasse di viabilità o altro. E invece in appena un paio di anni abbiamo quasi completamente recuperato. Insomma, con la Regione la montagna ha avuto spesso da ridire, ma in questo caso ha lavorato davvero bene”.
Due anni dopo Vaia ed è tornato…. il sereno
Super lavoro. Che si tratti di interventi di messa in sicurezza o di indennizzi ai privati, la Regione ha lavorato bene e rapidamente, meritando il plauso unanime dei sindaci
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