E’ la primavera la stagione migliore per entrare in una fattoria e provare per un giorno ad accudire gli animali o ‘coltivare’ la terra come un vero fattore. Sono più di 80 le fattorie didattiche e sociali presenti nella nostra regione e registrate sul sito dell’Ersa.
“Lo scorso 16 marzo – spiega Paola Coccolo, direttore del Servizio promozione, statistica agraria e marketing – è stato pubblicato il nuovo regolamento che stabilisce quali sono i nuovi requisiti delle fattorie didattiche e di quelle sociali. La strada intrapresa è quella della semplificazione. Bisogna chiarire che agriturismo non è sinonimo di fattoria e viceversa. Certo è che molti agriturismi ospitano una fattoria didattica adatta ad accogliere famiglie e scolaresche”.
Esperienza interattiva
Si legge, infatti, nel sito dell’Ersa che le Fattorie didattiche sono una risorsa attiva e pratica per far conoscere il mondo rurale, la sua cultura, le sue tradizioni e attività, la vita degli animali, l’origine dei prodotti, a studenti e al pubblico in genere, attraverso un approccio esperienziale, interattivo e piacevole sulle tematiche dell’alimentazione di qualità, del consumo consapevole, dello sviluppo sostenibile e dell’ambiente.
Si può dire che una fattoria didattica è un laboratorio d’insegnamento all’aperto: l’educatore è l’agricoltore stesso, che trasmette il ‘sapere’ del proprio lavoro, nel suo significato, e anche nella fatica.
Diverso il compito delle Fattorie sociali, “il cui obiettivo – spiega Coccolo – è il recupero di persone che presentano forme di fragilità o di svantaggio psico-fisico o sociale o a fasce di popolazione che presenta forme di disagio sociale, come tossicodipendenti o ex carcerati. Oltre ovviamente a disabili. E’ per questo che alcune fattorie sociali hanno inserito anche la pet terapy, soprattutto con gli asini, animali particolarmente docili”.
Modello da copiare
E’ tale il successo delle fattorie didattiche della nostra regione che sono un modello da imitare. “Il trend è positivo. Si parla sempre di più di economia sociale, agricoltura biologica ed educazione e formazione. A Gradisca d’Isonzo, l’istituto tecnico ha al suo interno una fattoria didattica e presto una delegazione greca sarà ospite del Parco rurale Alture di Polazzo, a Fogliano di Redipuglia. Il fatto che ci vogliano copiare – conclude Coccolo – ci fa molto piacere”.