Lo spirito indigeno, la simpatia e l’originalità della Kamchatka hanno affascinato Gorizia ed il folto pubblico del 49° Festival Mondiale del Folklore. Il premio simpatia – trofeo “Castello di Gorizia 2019” è andato, infatti, al gruppo Eygunychvan di Palana, Kamchatka.
Gli abitanti indigeni della Kamchatka sono pescatori e vivono a dieci ore di slitta dalla città di Petropavlovsk in Russia e ad ulteriori nove ore di aereo da Mosca. Il gruppo Eygunychvan riporta in vita le feste del passato imitando la natura. Le ragazze indossano abiti che riprendono lo stile della Manciuria e i Koriaki comunicano sempre con gli spiriti attraverso la danza e la musica. La fede degli sciamani aiuta gli uomini a continuare la loro lunga strada sulla neve. Queste danze, come le preghiere, sono governate da codici simbolici.
Diploma di partecipazione e riconoscimenti per tutti i ventiquattro gruppi partecipanti alla kermesse. L’Oscar del Folklore per il canto folklorico è andato al gruppo Umuzi Wenkosi Zulu Folklore Dance Ensemble del SUDAFRICA, per l’esecuzione musicale alla Compañía de Danza Y Música “Tradiciones-Perù” del PERÙ, per l’esecuzione della danza a Trim The Velvet dell’IRLANDA DEL NORD, per la varietà dei costumi presentati Spandan Sanskrutik Trust dell’INDIA, per il repertorio tradizionale all’Associazione Folklorica “Città di Matelica” delle Marche, per l’espressività della danza a Te Toa Vii Fenua delle ISOLE MARCHESI (Polinesia Francese), per la coreografia spettacolare alla Compañía Folklórica Camagua di CUBA e per la presentazione complessiva a Eygunychvan della Kamchatka.
II premio antropologico “Tullio Tentori” per aver recepito il grande insegnamento di Nelson Mandela e per seguirlo con convinzione, promuovendo tramite il folklore l’unità del Paese nel rispetto delle culture locali e la pace tra uomini e popoli è stato assegnato al gruppo Umuzi Wenkosi Zulu Folklore Dance Ensemble del SUDAFRICA.
Infine, il “4° Memorial Sergio Piemonti” è stato conferito al gruppo BAYAN KO della Comunità filippina del Friuli Venezia Giulia per l’impegno nel conservare e trasmettere le tradizioni del proprio paese e nel mantenere unita la comunità in Friuli Venezia Giulia.
Il presidente di Etnos, Stefano Minniti, traccia un bilancio molto positivo per un’edizione che definisce “nata come transizione e traghettamento al 50° del 2020 e che, invece, ha fatto registrare record di presenze in piazza e record di interazione sui social network con oltre 42.000 visualizzazioni su Facebook e Instagram. “Ciò dimostra che le novità proposte ogni anno sono sempre più apprezzate. Coinvolgere paesi e città del territorio e della vicina Slovenia è stata una scelta vincente. Tutto ciò è uno stimolo per lavorare fin d’ora all’edizione numero 50 del prossimo anno. Un sincero ringraziamento voglio rivolgerlo a tutti i volontari, il loro impegno e la loro passione contribuiscono a far crescere il nostro Festival”.