L’e-commerce continua a crescere anche nella nostra regione. Anzi, man mano che l’utilizzo della Rete diventa abitudine consolidata, si stanno modificando stili di acquisto e consumo. Lo dimostra il fatto che più di un pacco su due consegnati l’anno scorso in Friuli Venezia Giulia, come ha segnalato Poste Italiane, è frutto di acquisti online. Sul totale di oltre 4 milioni di pacchi consegnati, oltre 2 milioni derivano infatti dal mercato degli acquisti on line, settore in continua espansione e nel quale Poste Italiane conferma la propria leadership a livello nazionale.
In tutta Italia, l’azienda ha consegnato in tutto il 2018 il 27% di pacchi e-commerce in più rispetto al 2017 e il trend positivo è confermato anche dai primi dati del nuovo anno: nel mese di gennaio, è registrato un ulteriore incremento di pacchi consegnati rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
La crescita dei risultati è legata all’implementazione del nuovo modello di recapito.
Resta da vedere se e come questo nuovo modo di acquistare renderà ancora più precaria la situazione dei negozi tradizionali, alle prese con costi fissi che il commercio on line non conosce. Tutte le più importanti catene commerciali stanno riposizionandosi e in molti centri commerciali si parla con una certa insistenza di riduzione del personale e di rimodulazione degli spazi di vendita, mentre nei centri storici la situazione è se possibile peggiore come dimostrano le tante vetrine vuote. C’è poi un altro problema, tutt’altro che secondario e lo ha segnalato di recente assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini quando tra i problemi di fondo che compongono quelle che Bini ha definito “le nubi all’orizzonte” che si addensano sul Terziario, figura la continua crescita dell’e-commerce, che determina anche una riduzione delle entrate erariali nelle casse della Regione. “Si tratta di una crescita che – ha detto Bini – non può essere arrestata, ma deve essere regolamentata”.
Il commercio vola sulla Rete, ma attenzione alle conseguenze indesiderate
I dati parlano di crescita costante, ma questo fenomeno toglie risorse preziose al nostro territorio
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