Terza edizione per ‘Il mare d’inverno’, l’operazione di pulizia delle spiagge che Fare Verde realizza annualmente per ricordare che l’inquinamento delle coste italiane avviene tutto l’anno, anche se fa notizia solo con la bella stagione, quando il mare viene usato dai bagnanti. Con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Comune di Monfalcone e la collaborazione dell’Associazione per Marina Julia.
All’appuntamento, ieri, in una calda domenica seppur invernale, assieme al presidente nazionale di Fare Verde, Francesco Greco, ed al responsabile del gruppo di Monfalcone, Daniele Calderone, hanno partecipato una quindicina di volontari del sodalizio ambientalista. I volontari hanno raccolto, in totale, quattro sacchi di oggetti vari in plastica, tra cui bottiglie, tappi, alcune taniche, secchi, oggetti vari in plastica, cotton fioc, sebbene dal 2002 non siano più in commercio, frammenti di plastica, e numerose retine in uso pesca, undici sacchi di rifiuti indifferenziati, tra cui un tappeto e cassette in polistirolo per la pesca, una ruota da bicicletta, cinque bottiglie in vetro.
Tipologia di rifiuti in linea, più o meno, con quanto ritrovato da Fare Verde lungo tutti i litorali italiani durante la 27esimea edizione de ‘Il Mare d’Inverno’, conclusasi ieri: un mare di plastica e polistirolo. Da qui l’appello dell’associazione alle amministrazioni: reintrodurre il ‘vuoto a rendere’ per i contenitori in plastica e vetro, come accade in altri Stati dell’Unione Europea, ed intervenire in modo deciso affinché i paesi rivieraschi del Mediterraneo si attivino per eliminare la piaga della plastica in mare, anche con maggiori controlli su bagnanti e cittadini.