Cambiano le leggi, i riti, le cerimonie e, di conseguenza, anche il galateo dei matrimoni. L’eleganza, però, è un punto fermo, qualsiasi sia il tipo di formula nuziale scelta e non può venire meno.
In chiesa o in Comune, banditi gli eccessi: la sposa deve evitare abiti sfarzosi, scollature abissali, trucco pesante, strass e paillettes che rischiano di farla assomigliare a un lampadario di Murano. Per le invitate, le regole classiche vogliono che gli abiti non siano scelti né bianchi né neri, non troppo succinti né aderenti. Per le signore è obbligatorio evitare in tutti i modi di assomigliare alla sposa, informandosi prima sul “genere” adottato dalla protagonista. Per gli uomini va escluso assolutamente lo smoking, così come i jeans, il look finto-trasandato, neanche da ipotizzare presentarsi in tuta.
Nelle sale comunali è sconsigliato il mini-bouquet per le donne e il fiore all’occhiello per gli uomini, comunque prerogativa degli sposi. La musica può accompagnare qualsiasi cerimonia, ma in Comune va evitata la musica sacra o i pezzi pop del cantante del momento. Cellulari sempre spenti durante ogni tipo di cerimonia, per rispetto agli sposi e agli altri invitati.
Di pessimo gusto chiamare gli ex ad assistere, anche quando si tratta di seconde nozze, mentre i figli vanno sempre invitati.
Anche durante il ricevimento, no agli eccessi, soprattutto alcolici: brindare con gli amici è beneaugurante, ma arrivare ubriachi al taglio della torta è decisamente out. Anche scherzi e giochi vanno moderati: doppi sensi e allusioni meglio lasciarli alla festa di addio al celibato/nubilato.
In chiesa o in Comune bando alle cafonate
Cambiano le leggi, i riti, le cerimonie e, di conseguenza, anche il galateo dei matrimoni
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